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“I giusti dello sport”, 22 autori raccontano storie di personaggi che hanno provato a cambiare il mondo

Il pugno alzato di Tommie Smith e John Carlos e l’eroismo di Peter Norman alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968. Ma anche il coraggio di Gino Bartali contro il nazismo e il dissenso dei campioni olimpionici Emil e Dana Zátopek durante la repressione di Praga. E ancora: la battaglia per i diritti degli Oromo in Etiopia di Feyisa Lilesa e la lungimiranza di Nelson Mandela nell’utilizzare il rugby per ricostruire il Sudafrica post apartheid. Senza dimenticare le sfide contemporanee contro le discriminazioni nel calcio e le testimonianze degli sportivi che hanno abbandonato il campo da gioco per aiutare i più bisognosi durante la crisi pandemica. Sono alcune delle trentasei storie raccolte ne “I Giusti dello sport”, libro collettivo a cura della onlus “Gariwo, la foresta dei Giusti”, e patrocinato dalla fondazione “Candido Cannavò per lo sport”, che ha coinvolto 22 autori provenienti dal mondo del giornalismo sportivo e non solo. Tra le firme più prestigiose ci sono quelle di Gianni Mura (scomparso recentemente), Darwin Pastorin, Alberto Toscano e Leonardo Coen. Infine, quella del nostro Roberto Tortora, che ha collaborato al progetto

Gariwo, la foresta dei Giusti, da oltre vent’anni è impegnata a promuovere le storie dei Giusti attraverso i Giardini e attività culturali e regala una lettura affascinante ma, soprattutto, uno strumento per ricordare e replicare gli esempi di quelli sportivi che, come i tre corridori di Messico ’68, consapevolmente o non, ma sempre con coraggio e controcorrente, hanno promosso la pace e, più in generale, un’idea di mondo inclusiva ed equa.

Il libro può essere scaricato GRATUITAMENTE al link http://gariwo.net/igiustidellosport ed è un lavoro collettivo che ha coinvolto ventidue autori e che include quasi quaranta storie suddivise per argomento. Storie che, come spiega il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, “mostrano che uomini normali, se sorretti dal coraggio e dalla determinazione, hanno potuto incidere e lasciare delle tracce di umanità. Sono stati capaci di riparare il mondo nello spazio in cui agivano. Non hanno sconfitto il Male, non hanno cambiato mai del tutto la situazione, ma nel loro ambito di libertà sono riusciti a vincere la loro battaglia”.

Tra gli autori spicca Gianni Mura, firma storica del giornalismo sportivo, scomparso lo scorso marzo a causa di un arresto cardiaco. Mura, che con Gariwo aveva firmato la Carta dello Sport (consultabile nell’ebook a fine volume) è presente nella raccolta con tre storie pubblicate inizialmente da Scarp’ de Tenis e qui riproposte in collaborazione con la storica rivista di strada.

In attesa di ritrovare un contesto di normalità in cui raccontare le storie dei Giusti in scuole, università e negli oltre 130 Giardini dei Giusti presenti in Italia, questo ebook si pone l’obiettivo di far girare le storie, anche quelle meno note al grande pubblico, attraverso i social. Del resto, ogni epoca ha bisogno di prese di responsabilità e anche durante l’emergenza sanitaria di questi giorni sono emerse figure di sportivi che hanno fatto la differenza. Uno su tutti Maxime Mbandà, stella della Nazionale italiana di rugby premiato che, messa da parte la palla ovale, per oltre quaranta giorni ha lavorato da volontario con la Croce Gialla giorno e notte per accompagnare le persone colpite dal Covid-19 in diversi ospedali della provincia di Parma. Per il suo impegno Mbandà è stato nominato cavaliere al merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.    

Il progetto, coordinato da Joshua Evangelista con la supervisione editoriale di Martina Landi e Simone Bettini e le illustrazioni di Lorenzo Ciapponi, è patrocinato dalla Fondazione Candido Cannavò per lo sport, presieduta dal giornalista Franco Arturi. Lo stesso Arturi è presente nel volume con un articolo sulla storia dell’iniziativa Io tifo positivo.

GARIWO, LA FORESTA DEI GIUSTI. Gariwo e ̀l’acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide.

  La sua attività inizia nel 1999 a Milano con l’incontro dei quattro fondatori: il presidente Gabriele Nissim, storico e autore di libri sui Giusti, il Console onorario d’Armenia in Italia Pietro Kuciukian e le filosofe Ulianova Radice, scomparsa nel 2018, e Anna Maria Samuelli. L’obiettivo di Gariwo è far conoscere i Giusti educando alla responsabilità personale, partendo dal presupposto che la memoria del Bene è un potente strumento educativo e serve a prevenire genocidi e crimini contro l’Umanità. Questo impegno collettivo ha portato alla realizzazione di una rete che al momento conta 138 Giardini dei Giusti in Italia e 12 nel mondo. Dal 2012, la data del 6 marzo è riconosciuta come Giornata europea dei Giusti, dopo che i deputati del Parlamento europeo hanno accolto l’appello di Gariwo sottoscritto da numerosi cittadini ed esponenti del mondo della cultura. Dal 2017 la Giornata dei Giusti è solennità civile anche in Italia. Questi, tutti gli autori dell’opera:

Giulia Arturi, giornalista sportiva e cestista italiana. Playmaker, è capitana della Geas Basket e ha vestito la maglia della Nazionale italiana.

Franco Arturi, editorialista della Gazzetta dello Sport (di cui è stato vicedirettore) e direttore della Fondazione Candido Cannavò per lo Sport.

Oscar Buonamano, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, direttore editoriale di Carsa Edizioni e direttore responsabile di pagina21.eu.

Paolo Camedda, giornalista sardo, appassionato di sport e in particolare di calcio. Direttore di cagliari1920news.com, scrive per goal.com e calcionews24.

Francesco Caremani, giornalista e scrittore, scrive per il Foglio, il Corriere Fiorentino, Tuttosport e il Calcio Illustrato. Opinionista di Radio Vaticana.

Massimiliano Castellani, giornalista e scrittore, è responsabile delle pagine sportive e degli spettacoli di Avvenire.

Leonardo Coen, giornalista e scrittore, è stato tra i fondatori de la Repubblica. Dalla fine del 1975 ha alternato l’attività di giornalista politico, cronista, inviato di guerra, giornalista sportivo (ha raccontato quindici Olimpia di, l’ultima, quella di Pechino).

Rosario Esposito La Rossa, scrittore, editore e libraio. Per il suo impegno contro il degrado sociale a Scampia nel 2016 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. È presidente dell’Associazione Campana Editori.

Joshua Evangelista, co-responsabile della comunicazione di Gariwo e responsabile editoriale di frontierenews.it. È autore di reportage da Medio Oriente, Asia e Africa per l’Espresso, Venerdì di Repubblica, Internazionale, Micromega, The Local, The New Humanitarian e Middle East Eye.

Remo Gandolfi, scrittore, ha all’attivo cinque pubblicazioni. Cura una rubrica settimanale sul sito Calciomercato ed è co-autore di storiemaledette.com.

Martina Landi è responsabile editoriale di Gariwo, la foresta dei Giusti, di cui ne coordina la redazione. Ha seguito l’evoluzione di Gariwo fin dall’approvazione della Giornata europea dei Giusti nel 2012, partecipando per la onlus a incontri a livello locale e internazionale.

Gabriele Nissim è giornalista, saggista e storico italiano. È fondatore e presidente di Gariwo e autore di Ebrei invisibili: I sopravvissuti dell’Europa orientale dal comunismo a oggi (con Gabriele Eschenazi) (Mondadori, 1995), Il tribunale del bene (Mondadori, 2003), La bontà insensata (Mondadori, 2011), La lettera a Hitler (Mondadori, 2015), Il bene possibile (Utet, 2018).

Darwin Pastorin giornalista e scrittore. È stato inviato speciale e vicedirettore di Tuttosport, direttore di Tele+ e Stream, direttore ai Nuovi Programmi di Sky Sport, direttore di La7Sport. Ha un blog sull’Huffpost.

Andreas Pieralli lavora a Praga come traduttore e pubblicista freelance. Collabora regolarmente con la televisione pubblica ceca dove commenta l’attualità italiana e occasionalmente con la Rai per quella ceca. Coordina i contenuti in lingua ceca di gariwo.net.

Marco Marchei, giornalista sportivo, è stato maratoneta olimpico (Mosca ’80 e Los Angeles ’84).

Alessandro Mastroluca, responsabile della sezione Formula 1 di Fan Page, telecronista per Supertennis e co-direttore del sito Spazio Tennis.

Valerio Moggia ha scritto di sport per Vice e Rivista Undici. Dal 2017 gestisce il blog Pallonate in Faccia, che tratta dei legami tra calcio e fenomeni sociali. Gianni Mura è stato uno dei maestri del giornalismo sportivo italiano, erede della grande tradizione inaugurata da Gianni Brera. Dal 1976 ha scritto regolarmente sulle pagine sportive di Repubblica. È stato autore dei romanzi Giallo su giallo (Feltrinelli, 2007) e Ischia (Feltrinelli, 2012).

John Nauright è direttore del centro di ricerca universitario Costals (Centre of Sport, Tourism and Leisure Studies) presso l’Università di Brighton con sede a Eastbourne, Brighton e Hastings, Regno Unito.

Adam Smulevich lavora all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Scrittore e giornalista professionista, una sua inchiesta ha aperto la strada all’iscrizione di Gino Bartali nel registro dei Giusti tra le Nazioni dello Yad Vashem.

Alberto Toscano è giornalista, saggista e politologo. Dal 2000 è presidente del Club de la Presse européenne (associazione della stampa europea in Francia). È stato insignito nel 2004 dal Presidente Jacques Chirac del titolo di cavaliere dell’Ordine nazionale del merito della Repubblica francese e nel 2013 dal Presidente Giorgio Napolitano del titolo di cavaliere dell’Ordine del merito della Repubblica italiana.

Roberto Tortora, giornalista professionista. Collaboratore di Mondo Sportivo e Rivista Contrasti, ha lavorato anche con Sky Sport, Sportitalia, Sport Mediaset, TGCOM24, Politica News.