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Storie di outsider vincenti #18 – Il Siviglia di Juande Ramos: l’inizio di una splendida favola europea

epa00709789 Players of Sevilla FC celebrate with the UEFA Cup trophy after the UEFA Cup soccer final against Middlesbrough FC at the Philips Stadium in Eindhoven, Netherlands, Wednesday 10 May 2006. Sevilla won 4-0. EPA/CHRISTOPHE KARABA

Il Sevilla Fútbol Club, nonostante la sua storia ultracentenaria, non è mai riuscito a vincere il campionato spagnolo. Ci andò vicino in quattro occasioni, tutte lontane, perse nella nebbia dei tempi (basti pensare che l’ultima di esse fu nella stagione 1956/57). Eppure in Europa è una delle squadre più temute e titolate: dal 2005 a oggi ha conquistato ben cinque Coppa UEFA/Europa League (record assoluto della competizione), a cui si aggiunge una Supercoppa Europea vinta nel 2006. Il primo ciclo vincente avviene sotto la guida di Juande Ramos, allenatore che aveva preso il posto di Joaquín Caparrós, passato al Deportivo La Coruña. Per il Siviglia era un anno particolare, l’anno del Centenario: pur essendo stato fondato nel 1890, la sua registrazione era avvenuta infatti quindici anni più tardi, nel 1905, quando il governatore civile di Siviglia, Jose Contreras Carmona, approvò lo statuto.

All’inizio della stagione 2005/06 il Siviglia era reduce da un soddisfacente sesto posto in campionato, che aveva comportato la qualificazione alla Coppa UEFA. Al primo turno gli andalusi sconfiggono i tedeschi del Magonza, entrati in tabellone dopo due turni di qualificazione: il 2-0 dell’andata serve a mantenere calma e tranquillità al ritorno, che finisce a reti bianche. Si passa alla fase a gruppi: il Siviglia viene inserito nel Girone H assieme a Zenit, Bolton, Beşiktaş e Vitória Guimarães. Un raggruppamento molto equilibrato, che vedrà prevalere sul filo di lana proprio gli uomini di Juande Ramos. Alla prima il Siviglia sconfigge seccamente il Beşiktaş, ma poi viene superato dallo Zenit. Risulteranno decisive le ultime due gare, che vedono il successo casalingo sul Vitória Guimarães e il pareggio esterno contro il Bolton.

Ai sedicesimi un’altra russa si pone sul cammino degli spagnoli. È la Lokomotiv Mosca, allenata dal serbo Muslin. Già all’andata il Siviglia ipoteca il passaggio del turno, vincendo di misura in Russia grazie al gol del centrocampista Jordi López. Il ritorno finisce 2-0 e così Juande Ramos e i suoi ragazzi possono festeggiare la qualificazione. Gli ottavi di finale, però, sono più duri: stavolta il Siviglia perde il primo match contro il Lille ed è costretto a rincorrere. Ma lo stadio Ramón Sánchez-Pizjuán sospinge la rimonta e i Rojiblancos ottengono il pass grazie al 2-0 firmato Kanouté e Luís Fabiano.

Nei quarti di finale il Siviglia ritrova lo Zenit. Le cose vanno diversamente rispetto ai gironi: il roboante 4-1 ottenuto in casa spalanca le porte al passaggio del turno, che viene formalizzato dopo l’1-1 conquistato in Russia. In semifinale la doppia sfida contro i tedeschi dello Schalke 04 è incerta. Solo un gol del compianto Antonio Puerta ai supplementari della sfida di ritorno sancisce la vittoria dei biancorossi. Che volano in finale, per la prima volta nella loro storia centenaria. L’ultimo ostacolo si chiama Middlesbrough: gli inglesi – che tra le proprie fila annoverano l’attaccante italiano Massimo Maccarone – hanno superato la Steaua Bucarest e sono anche loro a secco di coppe internazionali.

La finale di Eindhoven sembra equilibratissima e infatti i primi venticinque minuti si tramutano in schermaglie che non sbloccano il match. Ma al 27′ il Siviglia passa in vantaggio: cross preciso di Dani Alves e zuccata perentorea di Luís Fabiano. Nel secondo tempo gli inglesi hanno subito una grande chance, ma Viduka si fa ipnotizzare da Palop da pochi passi. Il Siviglia soffre ma concede poco al Middlesbrough, che si rende pericoloso solo su calcio piazzato. E così al 78′ i Rojiblancos trovano la rete del raddoppio: la segna l’italiano Enzo Maresca, abile a sfruttare una corta respinta del portiere Schwarzer su tiro di Kanouté. Ma non è finita qui. Maresca si ripete, stavolta con un sinistro chirurgico che non lascia scampo al portiere. È un tripudio, reso ancora più perfetto dalla rete di Kanouté che sancisce il 4-0 finale.

Il trionfo europeo aumenta l’autostima della squadra di Juande Ramos. Il 25 agosto 2006 gli spagnoli vincono, a sorpresa, la Supercoppa europea ai danni del Barcellona con un secco 3-0. Si capisce subito che sarà la stagione della consacrazione. In campionato giungono al terzo posto, subito dietro Real e Barça. Si aggiudicano, per la quarta volta nella loro storia, la Copa del Rey. E riescono in un’impresa ancora più grande, rivincendo per il secondo anno consecutivo la Coppa UEFA. A cadere in finale, stavolta, è l’Espanyol, in un derby tutto spagnolo. Anche se il successo arriva solo ai rigori, grazie alla pessima vena realizzativa dei catalani e alla serata di grazia di Andrés Palop.

Sarà l’ultima gara internazionale di Juande Ramos, che lascia la panchina andalusa per insediarsi su quella del Tottenham. Ma non sarà l’ultima gioia europea per il Siviglia, che sotto la guida di Unai Emery centrerà un tris consecutivo di vittorie in Europa League (2013/14, 2014/15, 2015//16) che la farà entrare di diritto nella storia del calcio europeo.

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