Le 7 Marce, Gp Stiria – Ferrari, piove sul bagnato
Gran Premio di Stiria, 2/a tappa del Mondiale di Formula 1 2020, nuovamente in pista sul circuito dello Spielberg, in Austria. Analizziamo quanto accaduto con la nostra monoposto dal cambio vintage ma potente a “7 marce”.
Viaggia in 7/a marcia, Lewis Hamilton – I fuoriclasse sono anche tali perché possono concedersi una battuta a vuoto ogni tanto, ma sicuramente poi fanno come Paganini: non ripetono mai una brutta prestazione per due volte di fila. E così, dopo il quarto posto nel Gp Austria, Hamilton torna quel martello da tutti invidiato. Pole position sul bagnato al sabato, vittoria mai in discussione alla domenica. E avviso di presenza puntualmente spedito a Bottas.
Viaggia in 6/a marcia, Lando Norris – Il giovane britannico sta venendo fuori dal guscio. Dopo l’insperato podio della prima gara austriaca, arriva un quinto posto che riscatta parzialmente la delusione delle qualifiche dove era terminato dietro il compagno di squadra Sainz. Un mix di ottima strategia dal muretto McLaren, fortuna (vedi l’incidente di Pérez) e classe (non si sorpassano Ricciardo e Stroll nel finale di gara se non hai il “piede”) lo conducono a un risultato che conferma quanto di buono aveva fatto vedere all’inizio.
Viaggiano in 5/a marcia, Valtteri Bottas e Max Verstappen – Fanno il loro. Nel senso che Hamilton era imbattibile, ok, ma riescono senza patemi d’animo a salire sugli altri due gradini del podio. E ci salgono sopra rispettando le gerarchie d’auto, con la Mercedes che ora come ora è davanti alla Red Bull (e a tutto il resto del lotto, ovviamente). Quindi, Bottas infila Verstappen, guadagna il secondo posto e, per ora, conserva la guida del Mondiale.
Viaggia in 4/a marcia, la Racing Point – La tanto chiacchierata “copia” della Mercedes 2019 (ribadiamo, tutto ancora da dimostrare) non riesce a trovare un punto di equilibrio per ottimizzare con i risultati la bontà della macchina. All’esordio, qualifiche da urlo ma scarsa competitività per il podio in gara. In questo ultimo fine settimana, sacrificano la qualifica mantenendo l’assetto da asciutto per la corsa. Ma qui vuoi per strategie di gomme non proprio azzeccatissime, vuoi per sfortuna (vedasi contatto tra Pérez e Albon nel finale) non raccolgono di più di un 6° e di un 7° posto, quando a sensazione potrebbero davvero competere con la Red Bull per il podio.
Viaggia in 3/a marcia, Alexander Albon – Il thailandese deve ancora essere svezzato. Deve ancora capire quando può attaccare e quando no. Ieri stava concedendo il bis dello scontro con Hamilton di sette giorni prima. Per sua fortuna, è stato Pérez a uscire malconcio dall’impatto con la sua Red Bull, quindi il quarto posto e 12 punti fondamentali in classifica costruttori sono stati messi in cascina. Ma siamo certi che Helmut Marko e Chris Horner provvederanno a una bella lavata di capo.
Viaggia in 2/a marcia, l’Alpha Tauri – Ok, in questo momento Racing Point e McLaren sono davanti alla scuderia di Faenza, quindi andare sempre a punti è difficile. Però è un delitto gettarli al vento, come ieri hanno deciso di fare all’Alpha Tauri montando a Gasly incomprensibili gomme dalla mescola dura che sono costate al francese un piazzamento nei primi 10. Fortunatamente, grazie a una gara regolare, Kvyat ha strappato almeno un punticino con un decimo posto.
Viaggia in 1/a marcia, la Ferrari – Se si arriva a dire che, paradossalmente, lo scontro tra Leclerc e Vettel (con evidenti colpe del monegasco, che ha ammesso l’errore) è stata una fortuna perché almeno così ci si è risparmiati di assistere all’umiliazione del doppiaggio subito dalla Mercedes, vuol dire che la situazione in casa Ferrari è davvero grave. E se, come sembra, gran parte dei problemi derivano dal motore, ci sta poco da fare. O si tira dal cilindro un coniglio nelle forme di carico aerodinamico, oppure sarà un Mondiale da metà gruppo, altro che podi e vittorie.