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Storica decisione della FIGC, le calciatrici saranno professioniste dal 2022

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Foto di Tullio M. Puglia/Getty Images per gentile concessione della FIGC

Si dice spesso che una crisi genera sempre nuove opportunità: in questo caso l’opportunità è stata colta dalla FIGC che, nella seduta del Consiglio Federale di fine giugno, ha, oltre ad aver definito le graduatorie delle competizioni nazionali femminili, assegnando il titolo di Campione d’Italia alla Juventus, varato una serie di norme per la prossima stagione, tra le quali l’allargamento della Serie B a 14 squadre e il professionismo per la Serie A Femminile dal 2022.

Nella seduta, il Consiglio Federale ha in primis stabilito la classifica finale della Serie A Femminile 2019-2020, attraverso il coefficiente correttivo adottato nella scorsa riunione e che vi abbiamo già illustrato in un altro articolo, decidendo così di assegnare il titolo di Campione d’Italia della Serie A femminile 2019-2020 alla Juventus in virtù della posizione in classifica maturata al momento della sospensione definitiva del campionato. Questo il commento a riguardo del presidente federale Gabriele Gravina: “È uno scudetto meritatissimo con 9 punti di vantaggio, anche se con una gara in più, a 6 giornate dal termine della stagione, mi sembra davvero giusto, corretto e meritato da parte delle ragazze”. Questo il ringraziamento invece del presidente della Juventus Andrea Agnelli: “A nome di tutta la Juventus e in particolare dei dirigenti, delle calciatrici e dello staff tecnico delle Juventus Women desidero ringraziare il Consiglio Federale e il presidente, Gabriele Gravina, per aver deciso l’assegnazione dello scudetto. Il nostro percorso di calcio femminile ha dimostrato ‘sul campo’ di meritare questo titolo. Siamo orgogliosi di annoverare nella nostra rosa molte componenti della Nazionale, che ha appassionato il nostro paese l’estate scorsa durante gli ultimi Mondiali”. La Juventus e la Fiorentina accedono così alla prossima Women’s Champions League, mentre retrocedono Tavagnacco e Orobica sostituite da Napoli e San Marino: retrocedono in Serie C Novese e Perugia.

Il Presidente Gravina ha poi proposto, trovando l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Federale, l’avviamento di un progetto graduale teso al riconoscimento del professionismo, a partire dalla stagione 2022-2023, un passo ormai non più rimandabile. Si è scelto di lasciare un anno di tempo per preparare il sistema in maniera adeguata e attendere così i decreti attuativi che sta preparando il Ministro per lo Sport Spadafora nell’ambito della discussione della legge delega di riforma. Si è anche approvato il nuovo sistema delle Licenze per il femminile e si sono stabilite le date della prossima stagione sportiva 2020-2021, che partirà il 22 agosto per la Serie A Femminile e il 13 settembre per la Serie B Femminile, che si allarga a 14 squadre, con due promozioni e quattro retrocessioni per consentire ad ogni girone di Serie C di promuovere una squadra. La Coppa Italia Femminile allarga la sua platea con 26 partecipanti totali mentre la Supercoppa TimVision si disputerà a inizio 2021 in una sede unica e vedrà protagoniste le prime 4 classificate della Serie A 2019-2020, ovvero Juventus, Fiorentina, Milan e Roma. Il Campionato Primavera partirà il 27 settembre per lasciare spazio alle Azzurrine dell’Under 17 Femminile, impegnate nella fase Élite dell’Europeo di categoria dal 13 al 23 settembre in Belgio, con una nuova formula a partire dal 2021-2022 con l’istituzione di due livelli di competizione, Primavera 1 e Primavera 2, con promozioni e retrocessioni tra i due tornei.

Riprendendo le parole sempre di Gravina, “la decisione presa dal Consiglio Federale è ispirata da un forte senso di responsabilità accompagnato da una certa lungimiranza, scriveremo tutti insieme il progetto per rendere sostenibile il percorso tracciato oggi, per aumentare la competitività del calcio femminile di vertice ma anche facendo crescere inevitabilmente la base”. La prossima Serie A Femminile ha già al suo interno una notevole dose di squadre che hanno saputo valorizzare il calcio femminile e che hanno le strutture e i mezzi per compiere il definitivo salto in avanti, come Fiorentina, Juventus, Roma, Milan, Inter e Sassuolo, formazioni che militano anche nella Serie A Maschile e che non hanno problemi di mezzi o economici. La situazione potrebbe però diventare più difficile per altre realtà storiche e più locali, come il Tavagnacco, che potrebbe cogliere l’occasione per l’affiliazione con l’Udinese, che al momento dispone solo delle formazioni Under 17, Under 15 e Under 13, o come l’Orobica, che potrebbe sfruttare lo scioglimento dello scorso anno delle “nemiche” casalinghe del Mozzanica per proporre un’affiliazione all’Atalanta. Siamo di fronte a un territorio vergine e dove potrebbe succedere di tutto, quindi aspettiamoci tante sorprese da qui al prossimo anno.