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Le 7 Marce, Gp Austria – La Formula 1 riparte col…Bottas

Gran Premio d’Austria, 1/a tappa (finalmente) del Mondiale di Formula 1 2020, sul circuito dello Spielberg. Ritorna la nostra monoposto. Ritorna il cambio vintage ma potente a “7 marce”, per analizzare quanto accaduto sulla pista austriaca.

Viaggia in 7/a marcia, la Formula 1 – Bentornata! Sì, quanto ci sei mancata, Formula 1. E sei tornata alla grande, tappando subito la bocca a chi già stava parlando di Formula noia. Sorpassi da urlo, quattro safety car, scontri, penalizzazioni in qualifica e in gara, motori che sbarellano, gomme ai box non fissate. Ah, maledetto Covid, cosa ci stavi facendo perdere.

Viaggia in 6/a marcia, Valtteri Bottas – Sì dirà, una rondine non fa primavera, anche considerando che pure nel 2019 il finlandese si impose a Melbourne nella gara inaugurale del Mondiale. Ma questa volta ci sono tre differenze fondamentali: Hamilton è arrivato quarto e non secondo come in Australia, Bottas ha bastonato (sportivamente parlando) l’ingombrante compagno di squadra anche in qualifica e, aspettando il calendario definitivo, il Mondiale sarà giocoforza più “corto” e i punti pesano il doppio.

Viaggiano in 5/a marcia, Charles Leclerc e Lando Norris – Quando hai una vettura non performante come purtroppo ora è la Ferrari SF1000, ma, grazie a un mix di fortuna e strategia, trovi il pertugio adatto per salire sul podio grazie a due sorpassi al fulmicotone ai danni di Pérez e Norris, beh, sei davvero un predestinato. Se Leclerc avesse una macchina un minimo più competitiva…E poi, il primo podio di Lando Norris in Formula 1. Conquistato con grinta e con quel giro più veloce nell’ultima tornata, riuscendo così a cogliere due piccioni con una fava: il punticino (che quest’anno può davvero fare la differenza) destinato a chi percorre la tornata più rapida e quel terzo gradino del podio, sfruttando la penalità di cinque secondi comminata a Lewis Hamilton.

Viaggia in 4/a marcia, la Racing Point – Prima le discussioni che vogliono la vettura rosa una copia perfetta della Mercedes 2019 (che, fino a prova contraria, vanno assolutamente respinte). Poi gli ottimi piazzamenti di Pérez e Stroll nelle qualifiche. Infine, una gara che non ha corrisposto le attese della squadra, che certo non può accontentarsi del solo sesto posto di Pérez.

Viaggia in 3/a marcia, Lewis Hamilton – Il Campione del Mondo ha giustamente calamitato l’attenzione sull’omicidio di George Floyd. L’uomo Hamilton, in questo caso, è da 10 in pagella. Limitando la valutazione al fine settimana di corsa, però, ha pagato Bottas. Prima in qualifica e poi in quel contatto con Albon che gli è costato il podio. Tra sei giorni è chiamato già al riscatto.

Viaggia in 2/a marcia, Sebastian Vettel – Per carità, la vettura è quella che è. E anche la sfortuna ci ha messo del suo, in quel contatto con quello che sarà il suo successore alla Ferrari, Sainz. Però sembra davvero essere un pesce fuor d’acqua. Anche se è giusto aggrapparsi all’appiglio di quella lotta feroce per arpionare almeno un punticino mondiale per sperare in un Vettel ancora competitivo.

Viaggia in 1/a marcia, la Red Bull – Peggior Gran Premio di casa non poteva esserci. Doppio ritiro, con il problema elettrico per Verstappen e con un Albon che forse ha voluto troppo e alla fine non ha stretto niente. L’unica notizia positiva? Che quest’anno ci sarà la seconda occasione in casa. E questa volta la Red Bull non potrà sbagliare.