Un esempio forse irripetibile, quello di Steve Bull. Un giocatore che dissemina di gol il proprio cammino in maniera inequivocabile: e pazienza se milita formalmente ancora in terza divisione. Viene convocato dall’Inghilterra! A Italia ’90 ci arriva dopo anni molto prolifici con la casacca del Wolverhampton. Dai lupi, al Mondiale.
BULL VOLA. Steve Bull, nato a Tipton nello Staffordshire il 28 marzo 1965, debutta da professionista con il West Bromwich Albion. Poi viene venduto al Wolverhampton nel novembre 1986, per 65.000 sterline. L’inizio di un’avventura fantastica, definitiva per la sua carriera. Dopo 15 gol realizzati nella prima stagione da titolare, Bull – centravanti di buone doti fisiche – inizia inconsapevolmente il sentiero per diventare una leggenda. Grazie a una sensazionale vena realizzativa, segna la bellezza di 52 e 50 reti stagionali (rispettivamente 34 e 37 solo in campionato) nei Wolves, trascinandoli a due promozioni di fila dalla quarta alla seconda divisione inglese. Si inizia a vociferare un’incredibile chiamata in Nazionale per lui, nonostante la categoria. Ma invece, il ct Bobby Robson non lo ignora e lo premia con la convocazione quando è ancora tecnicamente un giocatore di terza serie: solo altri 4 calciatori, dopo la Seconda Guerra Mondiale, avevano raggiunto tale obiettivo. Steve Bull riscrive la storia. Senza considerare che al debutto con i tre leoni, il 27 maggio 1989 contro la Scozia, segna subito! Il centravanti del Wolverhampton diventa un mito, suscitando l’attenzione del calcio internazionale su di sé. Gol, gol e ancora gol per il bomber di Tipton.
ITALIA ’90. Contro ogni previsione e soprattutto in barba a tutti gli acclamati colleghi militanti in massima serie, Bull continua a essere chiamato verso la fase finale del Mondiale italiano 1990. Va a rete con una doppietta contro la Cecoslovacchia e nuovamente con la Tunisia: un posto sull’aereo per la Coppa del Mondo è suo! La vicenda del cannoniere quasi venuto dal nulla suscita grande simpatia. Il quale, tuttavia, sta già per vivere l’apice della carriera a 25 anni. In Italia trova spazio in 4 incontri, dei quali solo in un’occasione (Egitto) da titolare. Non riesce a segnare, purtroppo. Dopo Italia ’90, in cui la Nazionale inglese conclude al quarto posto, Bull ritorna alla dimensione della Serie B e riesce a mantenere, seppur per qualche mese, un posto nei tre leoni anche con il nuovo ct Graham Taylor. Chiude con 13 presenze e 4 reti: con lui in campo, l’Inghilterra ha perso una volta sola. Militerà sempre nel Wolverhampton fino al 1999 (306 marcature in 13 stagioni), prima di chiudere nell’Hereford. Una favola, quella di Steve Bull da Tipton.