Home » I grandi “piccoli” della Formula 1 – Emeryson

In questo periodo di forzato stop della Formula 1, ripercorriamo la storia di scuderie che non hanno avuto i capitali delle grandi case automobilistiche e degli importanti costruttori privati, ma che hanno comunque lasciato un segno indelebile nel massimo sport automobilistico grazie a un fattore fondamentale: la passione. Oggi è il turno della Emeryson.

New Malden, sobborgo di Londra, situato nella zona sudoccidentale della capitale del Regno Unito. Noto per aver dato i natali, nel 1916, a un costruttore che grande lustro ha dato all’automobilismo inglese: Paul Emery. Un costruttore la cui passione è nata grazie al padre, George, possessore di un garage nel New Malden. Garage nel quale venne progettata nel 1935 la prima vettura da competizione targata George e Paul Emery. Padre e figlio Emery, dunque, che in inglese si traduce con la dicitura “Emery & Son“, il cui troncamento porta al nome ufficiale: Emeryson.

Sulla vettura venne montato un motore Gwynne da 1020 cc e fu lo stesso Paul Emery a pilotarla, ottenendo buoni piazzamenti in alcune gare locali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Emeryson partecipò a diverse gare, vincendo la prima delle due previste per il Gransden Lodge Meeting a Londra nel 1947 con Eric Winterbottom.

Nel 1953, Paul Emery decise di iscrivere la Emeryson al campionato di Formula 3 inglese con vetture spinte da motori da 500 cc. L’auto, nata nel 1949 e trionfatrice pilotata dallo stesso Emery al Gran Premio della Piccardia, si distinse per avere il motore e la trasmissione posizionati davanti. I risultati furono però deludenti a causa della scarsa competitività dei motori Alta e Aston Martin.

Emery non si scoraggiò e decise il salto nella massima categoria dell’automobilismo: la Formula 1. E così, il 14 luglio 1956, una Emeryson motorizzata Alta pilotata da Paul Emery esordì nel Circus, disputando a Silverstone il Gran Premio di Gran Bretagna. L’entusiasmo del pilota-costruttore scemò subito. Il 23/o posto su 28 partecipanti sulle qualifiche e il ritiro al 12/o giro per problemi con l’accensione del propulsore, fece propendere Emery a continuare la sua carriera in Formula 1 solo come pilota della Connaught.

Ma il sogno era solo rinviato. Nel 1960, la Connaught lasciò la Formula 1 ed Emery assunse i meccanici della scuderia per ridare vita alla Emeryson. A supportarlo, la Ecurie Nationale Belge che corse nel 1961 con Olivier Gendebien, Lucien Bianchi e Andre Pilette, con una vettura Emeryson Mk2 motorizzata prima Maserati e poi Climax. 7 furono le gare disputate dalla Emeryson versione belga, ma i risultati non giunsero e la Ecurie Nationale Belge decise di passare alla Lotus nel 1962.

La Emeryson però proseguì nel Mondiale grazie all’olandese Ecurie Maarsbergen che disputò con Wolfgang Seidel il Gran Premio d’Olanda (ritiro) e con la scuderia di Hugh Powell, che con lo statunitense Tony Settember giunse undicesimo al Gran Premio di Gran Bretagna, miglior risultato in assoluto per la Emeryson.

A fine 1962, la Emeryson mollò la Formula 1, dato che Paul Emery decise di cedere la produzione allo stesso Hugh Powell. Emery continuò nel mondo dell’automobilismo, costruendo vetture di Formula Junior.