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Buon compleanno Italia ’90 – Lineker e l’erba di Cagliari

Un cannoniere acclamato, reduce dal titolo di miglior marcatore del mondiale precedente. Nel 1990 Gary Lineker è uno dei migliori attaccanti in circolazione, resta sulla breccia in occasione della sua seconda (e ultima) rassegna iridata. Che però verrà ricordata anche per un esempio particolare con protagonista il bomber di Leicester

GOL. Senza ombra di dubbio, Gary Winston Lineker rappresenta tuttora uno dei calciatori inglesi più famosi e ammirati nonostante non giochi più da tanti anni. Nel 1989, dopo un triennio al Barcellona, il ritorno in patria per indossare i colori del Tottenham. La sua esperienza in Catalogna, iniziata molto bene, non mantenne le promesse sul lungo periodo. E così l’attaccante classe 1960, capocannoniere del Mondiale di Messico ’86 con 6 gol, firmò per gli Spurs. Nel frattempo aveva mantenuto il proprio posto al centro dell’attacco della Nazionale. Il ct Bobby Robson gli diede fiducia incondizionata, nonostante l’emergenza di un nome nuovo come Bull. L’Inghilterra esordì al Mondiale di Italia ’90 a Cagliari contro l’Irlanda: terminò 1-1, il nostro realizzò la rete inglese. Però non fu tanto per quella rete che la prestazione di Lineker al Sant’Elia sarebbe passata alla storia. Anzi, di più: memorabile.

ERBA. Cosa accadde lo raccontò in seguito Lineker stesso, nel corso di un’intervista alla BBC: “Non mi sentivo troppo bene quel giorno. Ho subito un fallo da un avversario e sono caduto a terra. In quel momento mi sono rilassato per un attimo ed è successo, non ho potuto farne a meno. Fortunatamente, quella notte pioveva, il campo era bagnato e sono riuscito a pulirmi in maniera disordinata, ma è stato un bel casino però“. Dando uno sguardo alle immagini televisive dell’epoca si scorge l’attaccante inglese seduto a terra. Cerca in modo inusuale e sospetto di strusciare il fondo schiena sul terreno di gioco, “armeggiando” con i suoi calzoncini. Scherzerà così sull’accaduto: “Una cosa è certa, non ho mai visto i difensori marcarmi così da lontano!“.