Buon compleanno Italia ’90 – Carnevale come Chinaglia
Partire come titolare in un campionato del mondo, nella squadra padrona di casa, con tutti gli occhi addosso… non deve essere facile. Con tutte le attenuanti del caso, ad Andrea Carnevale non è andata per il verso giusto. Anche per responsabilità proprie, che hanno rimandato a un episodio di 16 anni prima.
TITOLARE. Andrea Carnevale arrivò al Mondiale di Italia ’90 con buone credenziali. Protagonista dell’epoca d’oro del Napoli di fine anni Ottanta, assaggiò l’azzurro in occasione delle Olimpiadi 1988 a Seul. Aprì le marcature nel debutto con il Guatemala (5-2) e partecipò a quell’avventura segnata dal clamoroso 0-4 con lo Zambia e il bronzo mancato. In semifinale Carnevale aveva segnato il suo secondo gol olimpico contro l’URSS poi campione. Nel 1989 l’ingresso nel giro della Nazionale maggiore, chiamato da Vicini nella fase di avvicinamento al Mondiale ’90. Il nostro bolla già alla seconda presenza, e poi alla terza. Niente male come inizio! Le sue chance di entrare tra i 22 per la rassegna iridata vengono incrementate dalla stagione del secondo scudetto con il Napoli. E così, l’attaccante di San Biagio si fa trovare all’appuntamento con le convocazioni in ottima forma. Non solo entra nella rosa azzurra, ma viene addirittura scelto dal ct insieme a Vialli nel tandem offensivo titolare. Il debutto contro l’Austria non è fortunato per Carnevale, a causa di alcune chance non concretizzate. Poi il cambio: entra Schillaci al suo posto, match-winner in quella serata romana. Però Vicini crede in lui e, contro gli Stati Uniti nel secondo match, conferma la coppia Vialli-Carnevale.
FIGURACCIA. Contro gli statunitensi la gara non si sblocca, stavolta la risolve Giannini con un’incursione in area. Nel secondo tempo Vicini decide di riproporre la staffetta con Schillaci. E al momento del cambio… Carnevale non la prende bene. Tanto che impreca più volte contro la panchina lasciando il campo, un gesto irrispettoso in mondovisione. “Le due partite che giocai titolare mancai, con un po’ di sfortuna, diversi gol. Venne fuori Schillaci, che ebbe più fortuna e fece cose straordinarie togliendomi alla fine il posto. Io poi imprecai più contro me stesso che contro Vicini e, nelle partite seguenti, venni spedito nemmeno in panchina, direttamente in tribuna. E così quello fu il mondiale di Schillaci“, ha ricordato Carnevale nel 2011. Un gesto che ha ricordato la ribellione di Giorgio Chinaglia e riportato i tifosi azzurri indietro al 1974, quando l’oggetto delle clamorose rimostranze fu Valcareggi. Quella, per la cronaca, fu la decima e ultima partita in Nazionale per l’attaccante classe 1961.