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Buon compleanno Italia ’90 – Azzurri, è la seconda notte magica! Guizzo di Giannini, USA KO

Con i tre punti in tasca garantiti dall’acuto improvviso di Totò Schillaci, l’Italia di Azeglio Vicini riprende gli
allenamenti a Marino in vista della seconda partita, contro gli Stati Uniti. Vincere significa passare il turno e assicurarsi gli ottavi di finale. Non farlo rimanderebbe il discorso all’ultima giornata, contro la Cecoslovacchia.

Rispetto alla partita vinta con l’Austria, Vicini opera un solo cambio: fuori Ancelotti, non in condizioni ottimali (uscito nell’intervallo contro l’Austria per un problema muscolare), dentro Nicola Berti. Davanti confermati Vialli e Carnevale. Per Serena, Schillaci, Baggio e Mancini ancora panchina. Gli Stati Uniti hanno preso un bello schiaffone all’esordio. La manita pesante sul volto gliel’ha rifilata la Cecoslovacchia, 5-1 il punteggio finale. Il che mette Skuhravý e compagni in vantaggio in classifica per differenza reti. Un dettaglio non da poco, che condizionerà, nel bene e nel male, il nostro mondiale. Nel gruppo degli azzurri, comunque, gli Stati Uniti sono indubbiamente l’anello debole. Vincere è d’obbligo. Gli yankees, però, hanno una figuraccia a cui rimediare e al 6’ su schema su punizione, Harkes impegna subito Zenga, reattivo. È la sveglia azzurra che serve, così subito dopo Berti, servito da Giannini, si catapulta in area, ma il portiere lo anticipa in scivolata. La gara si sblocca dopo 11’: da una carambola tra Berti e Donadoni fiorisce un pallone vagante al limite dell’area. Vialli, ancora una volta in versione assistman più che goleador, con una finta di corpo manda al bar i difensori e consente l’inserimento da dietro di Giannini. “Er Principe” salta in velocità due avversari e scaraventa in rete il suo sinistro, su cui Meola non può far nulla. Esplode l’Olimpico, che ha potuto ammirare e celebrare un gol del capitano romanista. Per Bruno Pizzul in telecronaca è “tutto molto bello”. Al 15′ ci prova Donadoni, non estraneo a sortite offensive, con una punizione dolce che scheggia appena la traversa. Ancora Berti, in serata di grazia, semina il campo portandosi dietro mezza difesa statunitense e al 32’ viene abbattuto: per l’arbitro messicano Codesal (lo stesso che dirigerà, in seguito, la finale) è calcio di rigore. Il replay dimostrerà che il fallo era avvenuto fuori area. Dal dischetto si presenta Gianluca Vialli, che ha l’opportunità di imprimere il primo sigillo del torneo e rilanciarsi alla grande. Il bomber doriano spiazza Tony Meola, ma il pallone si stampa sul palo alla sua destra ed esce. Occasione fallita. Come se non bastasse a Vialli viene poi annullato un gol per fuorigioco. Come se una macumba gravasse sulle sue finalizzazioni. Donadoni e Giannini provano a dettare le trame, a trovare lo spunto, ma predicano nel deserto, perché l’Italia si spegne poco a poco. Si va al riposo sull’1-0 e nella ripresa tocca ancora una volta a Schillaci subentrare in luogo di Carnevale. Cambio ormai collaudato. Stavolta, però, tocca al portiere meritarsi la pagnotta. Così Zenga, a conferma di essere il miglior portiere del mondo, sventa al 70’ con i pugni prima una punizione velenosa di Murray e con le gambe poi la successiva ribattuta a colpo sicuro di Vermes. La palla, smorzata, potrebbe finire comunque in rete, ma sulla linea c’è Riccardo
Ferri a spazzar via la paura della beffa.

De Napoli, infine, mette un bel cross sulla testa di Totò che, però, stavolta non concede il bis e il pallone finisce docile tra i guantoni di Meola. Arriva la fine, Codesal manda le squadre a far la doccia. L’Italia, senza brillare, ha conquistato vittoria e ottavi di finale. La seconda notte magica, anche senza luccichii, c’è stata.

Vicini non sembra curarsi troppo dei mugugni sugli spalti e delle critiche di stampa ed opinione pubblica sul gioco e, al 90’, porta fiero a casa la qualificazione. Con il rammarico di aver il bomber con le polveri bagnate: “Penso che Gianluca abbia giocato una buona partita fino al rigore che ha sbagliato. Lo sbaglio l’ha un po’ agitato, condizionandolo. Cosi ha finito per cercare il gol a tutti i costi ed e invece finito nella ragnatela che avevano costruito gli americani. Però no, non mi sembra che Vialli abbia giocato male. L’importante – prosegue Vicini – è che l’obiettivo è stato raggiunto: questa vittoria per 1 a 0 ci qualifica matematicamente, ora siamo più tranquilli. La partita ha subito preso una buona piega, poi il rigore sbagliato ci ha un po’ frenati. Se lo segniamo, forse le cose cambiano. Direi inoltre che anche stavolta ci è mancata un pizzico di fortuna in fase di conclusione. Ma la fortuna la troveremo in futuro…”. Chiara punzecchiata proprio a Gianluca Vialli, che appare l’unico sconfitto della serata. I compiti di manovra voluti dall’allenatore non gli favoriscono lucidità sotto porta e l’errore dal dischetto gli ha creato ancor più pressione sulle spalle. Così, a fine partita, rilascia una dichiarazione destinata a far polemica e che, di fatto, gli inimicherà il commissario tecnico: “Corriamo molto e segniamo poco? È vero, ma è Vicini a farci giocare così. Se il CT mi chiedesse di fare l’attaccante puro alla Van Basten, lo farei. Mi chiede di muovermi, di
svariare e io eseguo, con soddisfazione”. Gli costerà il posto contro la Cecoslovacchia.