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Tonali come Tassi: tante analogie, sperando in un futuro diverso

Cinque anni di differenza per due giovani che il Brescia ha avuto la fortuna e la bravura di lanciare: Lorenzo Tassi, classe ’95, e Sandro Tonali, classe ‘2000, hanno molti punti in comune nonostante il primo abbia deluso e il secondo è in rampa di lancia.

La prima solitudine è (forse) la squadra: dal Brescia all’Inter è un salto importante e come fatto da Tassi nel 2011 lo stesso percorso potrebbe farlo anche Sandro nella prossima finestra di mercato. Le voci sono sempre più insistenti e ormai i nerazzurri sono i favoriti numero uno per accaparrarsi le prestazione del giovanissimo talento. Qui arrivano però anche le prime differenze.

Lorenzo Tassi, paragonato più volte a Roberto Baggio ai tempi della Primavera del Brescia, ha esordito in Serie A a soli sedici anni e l’Inter ha mostrato fin da subito grande interesse nei suoi confronti sborsando una cifra vicino ai 2,5 milioni di euro per un ragazzo che a curriculum vantava soltanto 14 minuti in Prima squadra, contro la Fiorentina nell’ultima giornata di quello sciagurato campionato per le rondinelle.

Sandro Tonali invece si è conquistato una promozione in massima serie da protagonista e non ha di certo pagato la scotto del debutto in Serie A: in una stagione altrettanto sciagurata per il Brescia è stato uno dei pochi a non deludere e la sua valutazione è lievitata fino ai 50 milioni che Cellino chiede per il trasferimento. Tempi ed età diverse, ma entrambe le cifre sborsate sono notevoli.

Non ce ne voglia Tassi, ma Tonali spera di fare una carriera più brillante della sua. Sì, perché Lorenzo dopo l’approdo all’Inter ha disputato due campionati nella Primavera nerazzurra per poi essere sballonzolato in prestito in alcune squadre di Lega Pro, come FeralpiSalò, Vicenza e Arezzo dove tutt’ora milita nonostante la priorità appartenga ancora all’Inter. 153 presenze in totale a 25 anni e 14 gol realizzati: una delusione inspiegabile per un prospetto di cui si parlava benissimo.

Tonali sembra più pronto e soprattutto a livello mentale è più maturo tanto da essere già entrato nel giro della Nazionale. Il suo futuro è tutto da scrivere, con la speranza per il bene dal calcio italiano che il viaggio Brescia-Milano non sia ancora una volta maledetto.