E’ un periodo molto particolare, e non potrebbe essere altrimenti, nel mondo del wrestling. La pandemia ha avuto conseguenze drammatiche anche negli Stati Uniti, gli show WWE e AEW stanno comunque procedendo, sebbene a porte chiuse, i taping e i ppv vedono l’evolversi delle rispettive storyline nel miglior modo possibile.
Gli show vengono spesso registrati, bisogna gestire al meglio il parco lottatori a disposizione considerando quelli bloccati nei propri Paesi d’origine, con l’obiettivo di mantenere a livelli soddisfacenti la qualità del prodotto offerto. In una situazione estrema e unica nella propria particolarità e gravità, le scelte dei bookers, talvolta costretti a fare meno di pezzi grossi del calibro di Roman Reigns (e ci mancherebbe altro…), sono state caratterizzate da improvvisi cambi di programma, inattesi bruschi stop nel push di determinati atleti e sorprendenti spazi concessi a chi viveva da tempo nell’anonimato.
Finora il regno titolato di Drew Mcintyre, in questo momento quasi un uomo imbattibile, sta tenendo bene botta. Il lottatore c’è, anche se qualcuno per anni ha provato a distruggerlo assegnandogli personaggi o ruoli assolutamente fuori luogo, il personaggio può migliorare ma i progressi sono già visibili sotto gli occhi di tutti. Il trionfo alla Rumble, l’aver battuto in pochi minuti Brock Lesnar dopo essere resistito a diverse f5 hanno costituito la svolta, il fatto di essere uscito vincitore dal duello contro Seth Rollins, tra i top della federazione e attualmente in grande spolvero con la nuova gimmick, ribadiscono il buon lavoro svolto dal campione in carica, venendo incontro alle aspettative dei quartieri alti.
Non c’era probabilmente moltissima scelta in questo momento, in ogni caso ha un po’ sorpreso la scelta di lanciare Bobby Lashley in una sfida titolata dopo oltre un decennio dall’ultimo assalto. L’ex TNA ha messo in mostra un fisico più asciutto, sul ring si è reso protagonista di risultati alterni con esiti talvolta rocamboleschi ed inspiegabili squalifiche, dal punto di vista della mole e della determinazione rientra tra i pochi elementi da poter mettere dall’altro lato del ring contro lo scozzese.
Non sorprende di meno lo spazio concesso a MVP, considerato da molti ormai ai titoli finali della carriera e da anni lontano dalla WWE con impegni in diverse federazioni autonome. Viene principalmente impiegato nel ruolo di manager al fianco del pupillo di Lana, senza però dimenticarsi la parte lottata, come testimoniato dalla presenza nel main event dell’ultimo Raw. Se sul quadrato pare non essere in grado di offrire nulla di trascendentale, al microfono le sue qualità sono rimaste intatte, da verificare il presunto ridimensionamento del ruolo di Lana nel medio termine.
Da applausi il lavoro svolto da Seth Rollins nel nuovo personaggio del messia, se le indiscrezioni fossero vere buona parte del merito andrebbe all’ex Architetto dello Shield, il quale avrebbe avuto molta voce in capitolo nella gestione del ruolo. Buddy Murphy ha talento da vendere e mi aspetto, magari tra tot mesi o anni, la voglia di sfidare alla pari il proprio “salvatore”, Austin Theory rappresenta potenzialmente un enfant prodige considerando la giovanissima età, vanta qualità indiscutibili e ulteriori notevoli margini di crescita se i bookers saranno in grado di valorizzarlo al meglio.
La sua uscita dalla stable di Zelina Vega poteva costituire un passo indietro, invece l’unione con Seth Rollins potrà avvicinarlo progressivamente ai quartieri alti. Il recente astuto successo di Garza ai danni di Owens potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri nel gruppo, anche in considerazione della perdita del titolo USA da parte di Andrade, già di suo poco disponibile a fare squadra. Sulla carta Zelina si ritrova due “prime donne” da gestire, non sarà un compito semplice, non risulta da escludere a priori una sfida interna.
Ad inizio articolo parlavo di wrestlers rilanciati dopo anni nel dimenticatoio, uno scenario che cade a pennello per Apollo Crews, il quale, nonostante i match di superlativa qualità offerti ai tempi di NXT anche contro avversari del calibro di Fin Balor, non è mai riuscito a lasciare tracce significative nel roster principale, diventando perfino per lunghi tratti un esempio di sparring-partner. Negli ultimi tempi la situazione è radicalmente cambiata, i match di qualificazione per il Money in The Bank ladder match, le chance per il titolo USA, conquistato nell’ultima sfida andata in onda a Raw. Sul ring credo non ci siano mai stati dubbi, sia fisicamente che tecnicamente il potenziale è notevole, da verificare se al microfono sarà in grado di migliorare un livello di coinvolgimento attualmente limitato, del resto nel wrestling, purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista, conta anche quello.
Per quanto riguarda il cambio di attitude mi ha lasciato perplesso la nuova versione di Johnny Gargano a NXT, non perchè Mr. Takeover non la stia interpretando ottimamente anzi, perchè si corre il rischio di veder privato lo show giovane di uno dei migliori profili in circolazione. Dentro e fuori dal ring si affida a scorrettezze e furbizie intervenendo anche nei match femminili, la conclusione “sporca” a suo favore nella storica e infinita rivalità con Tommaso Ciampa ha dato il via ad una nuova era, coinvolgendo in prima fila anche Candice LeRae, per la quale invece un turn heel, a mio parere, arriva al tempo giusto, abbandonando finalmente il ruolo di amica di tutte.
Damian Priest si trova dinanzi ad un primo bivio importante, finora è uscito con le ossa rotte dalle sfide contro i pezzi grossi o i giganti del roster, ha bisogno come il pane di un successo svolta carriera, preferibilmente senza scorciatoie o l’utilizzo di oggetti, soltanto così potrà ritagliarsi uno spazio là dove conta, la sfida a Takeover contro Balor può essere un bel banco di prova. Concludiamo con i nuovi arrivi. La coppia Scarlett – Karrion Kross ha avuto un ottimo impatto scenografico, debuttare a NXT Takeover contro una prima scelta come Ciampa potrebbe rappresentare il classico passo più lungo della gamba, al tempo stesso la grossa considerazione dei booker nei confronti di Kross.
La curiosità è notevole, anche in ottica titolo NXT nel medio termine e a tal proposito quando si concluderà il regno di Adam Cole, in scadenza di contratto e ambito anche dall’AEW? Il prossimo avversario in ordine cronologico si chiama Velveteen Dream, il quale da tempo avrebbe meritato di conquistare quella cintura in virtù di ottime prestazioni sul ring e una magistrale attitudine al microfono, ma infortuni e vicende extra ring hanno complicato le cose. Sarà lui a segnare una nuova epoca, oppure deve ancora arrivare l’uomo giusto?
Tornando ai debutti mi ha sinceramente impressionato in positivo Timothy Thatcher, non un ragazzino, un lottatore collaudatissimo, ancorato ad uno stile di lotta caratteristico degli anni ’80, altamente battagliero, rabbioso, tecnico e preparatissimo sul piano delle prese di sottomissione e della lotta a terra. La seconda sfida, stavolta all’interno di una struttura metallica, contro Matt Riddle è stata violenta, equilibrata, spettacolare e ci ha lasciato in apnea fino all’ultimo. Una vittoria di grosso impatto nel campo di battaglia più congeniale per l’avversario, da seguire con attenzione.
Il tutto mentre Charlotte Flair focalizza l’attenzione di una categoria femminile sempre in maggiore spolvero in ogni show, ci sono i margini per colmare il vuoto lasciato da Becky futura mamma. Può essere il momento per Io Shirai per spiccare il volo?