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La Federcalcio francese ha detto no alla Ligue 2 in sovrannumero

La Federcalcio francese, attraverso il proprio Comitato Esecutivo, ha detto no: la Ligue 2 della stagione 2020/2021 non verrà disputata in sovrannumero, con 22 squadre al posto delle classiche 20. Il blocco delle retrocessioni, insomma, è stato bocciato dal massimo organo calcistico francese, denunciando la contrarietà di quanto era stato stabilito dall’Assemblea Generale lo scorso 20 maggio all’articolo 199 dei regolamenti generali della Fédération Française de Football.

Una vera e propria doccia fredda per la Ligue de Football Professionel, che aveva sperato di potersi evitare le tante polemiche legate a una retrocessione a tavolino delle ultime due della seconda serie d’Oltralpe. Un grattacapo in meno, insomma, che sarebbe stato accolto con favore dalla Lega, già alle prese con le forti proteste dell’Olympique Lione (vi abbiamo parlato qui delle richieste del presidente Aulas) e delle due retrocesse Tolosa e Amiens.

E, in effetti, con la classifica della Ligue 2 alla mano  ci accorgiamo già di quanto grandi saranno i problemi con cui la Federcalcio dovrà fare i conti nei prossimi mesi. Secondo questa nuova disposizione, a retrocedere in terza serie sarebbero l’Orleans (ultimo a 19 punti) e Le Mans, ma in quest’ultimo caso la situazione è una di quelle scottanti: i Sang et Or hanno gli stessi punti del Niort, ma una peggior differenza reti che condannerebbe i giallorossi alla retrocessione.

I due club penalizzati hanno già scritto un comunicato congiunto, cercando di puntualizzare sulle ragioni per cui la decisione adottata in precedenza fosse la migliore. Insomma, è il preludio a una battaglia legale che, molto probabilmente, andrà oltre la decisione della Federcalcio.

Un messaggio che, tuttavia, è interessante anche per altri campionati europei. Lo è anche per l’Italia ovviamente visto che, nel dubbio di riuscire a a ripartire e concludere la stagione, bisognerà inevitabilmente fare i conti con un piano B in caso di cristallizzazione delle classifiche. E da tale situazione, è chiaro a tutti quanto dolorose potranno essere alcune scelte adottate anche sulla questione retrocessioni. Come se le enormi proteste già arrivate dai dilettanti non ne fossero stato un sufficiente preludio.

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Francesco Moria