Come vi abbiamo scritto ieri, il Lugano ha ripreso la preparazione, in vista di un’eventuale ripresa del campionato. Purtroppo, il perdurare del blocco delle frontiere tra Svizzera e Italia, a causa dell’emergenza sanitaria, non ci ha consentito di recarci sul posto. Tuttavia, l’ufficio stampa del club ha organizzato una diretta con interviste e immagini dal campo di allenamento, che ci ha consentito di ascoltare voci e impressioni varie.
I giocatori, alcuni dei quali intervistati a fine allenamento in sala stampa dai giornalisti presenti, hanno espresso soddisfazione per il ritorno in campo, ma non solo. C’è una preoccupazione palpabile nel gruppo, non solo per il Coronavirus. Ma andiamo a vedere cos’hanno detto i protagonisti.
Il tecnico Maurizio Jacobacci è apparso soddisfatto (RSI): “Fa sempre piacere riassaporare il campo. La condizione dei ragazzi è buona nonostante la lunga sosta: oggi abbiamo fatto un’ora e mezza di lavoro, non troppo duro. L’obbiettivo è riportare tutti allo stesso livello, riprendere il passo e portarci ai livelli delle altre, alcune delle quali hanno già cominciato. Non so quali decisioni verranno prese: noi siamo uomini di calcio, professionisti. Se ci verrà chiesto di giocare lo faremo. Ovviamente stiamo rispettando tutte le precauzioni: è logico, però, che è penalizzante dover rinunciare ai contatti fisici. Una carezza, una pacca sulla spalla, un complimento a un giocatore sono parte integrante dei rapporti sociali.”
Davanti alla stampa si è poi presentato Mijat Marić. Il difensore ticinese, confermandosi ancora una volta un vero e proprio leader, ha parlato un po’ della situazione odierna e delle prospettive future. Anche per lui, soddisfazione, e anche una non troppo velata preoccupazione per una situazione ancora tutta da disegnare.
(RSI) “Devo dire che mio aspettavo peggio dalla mia condizione fisica. Invece, sul campo, le cose non sono andate poi così male. Impressioni? In noi prevale la soddisfazione per essere tornati in campo. Tuttavia, non nego che vi sia un’inquietudine diffusa tra tutti noi, data dall’incertezza sul se e quando si ripartirà. L’altro giorno poi abbiamo visto il calendario, e devo dire che il futuro così lascia perplessi e spaventati. In pratica, non sappiamo se si gioca e, se così fosse, ci sarebbero troppe partite in troppo poco tempo. Poi ci sono tutte le incognite legate ai contratti e al rischio infortuni.”
“Il calendario è lì da vedere: secondo la SFL, bisognerebbe giocare due tornei in un anno solare. Poi chissà, venerdì a Berna decideranno di fare qualcosa di differente: personalmente me lo auguro per lo spettacolo e per i tifosi. Il rischio, con una programma del genere, in questa situazione, è che la gente paghi le partite per vedere, in televisione, due squadre che camminano sul campo. Non sono questi i presupposti per vedere intensità e qualità. Purtroppo, questa situazione ha dimostrato che i giocatori sono l’ultima ruota del carro visto che, in questa fase di programmazione, nessuno ha pensato di chiederci nulla”.
“La Germania ha ripreso, è vero. Come molti, anch’io ho guardato le partite della Bundesliga. Non so voi, a me sono sembrate delle amichevoli. Oltretutto bisogna essere onesti, e non cercare di fare paragoni azzardati. La Germania, e non da oggi, a livello calcistico è uno, se non il Paese meglio organizzato in Europa. Pensare di paragonarci, in Svizzera, a una realtà del genere, fa solo sorridere. Le squadre arrivano negli stadi con 3 pullman, nelle trasferte hanno a disposizione hotel di grandi dimensioni con spazi ampi, le squadre si allenano in centri sportivi dotati di tutti i comfort. La ripresa in Germania è avvenuta avendo a disposizione tutto questo. Il fatto che l’abbiano fatto loro non significa che si riesca a farlo anche qua.”
La chiusura è del presidente Renzetti, che era stato supportato negli argomenti espressi dal Direttore generale Campana durante la diretta organizzata dal club. (RSI) “Vedere la ripresa degli allenamenti porta ottimismo, però non siamo contenti rispetto a un’eventuale ripartenza del campionato. Ovviamente non ci metteremo di traverso se verrà presa questa decisione; tuttavia, è innegabile che ci siano problemi economici per le spese, per i contratti in scadenza, senza contare la cosa più importante, vale a dire la questione sanitaria. Spero che venga presa la decisione più giusta: un torneo senza retrocessioni, con due promozioni.”
“Sono rimasto sorpreso dalle polemiche, soprattutto in Svizzera interna, rispetto a ciò che abbiamo fatto a tutela della salute dei nostri giocatori e del nostro personale. Se qualcuno parla di questo come di una speculazione, si qualifica da solo. Di sicuro, la SFL non è stata in grado di darci delle risposte chiare. E questa situazione ha messo in luce, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, che il Ticino e la Romandia sono un’altra Svizzera. Ci auguriamo di venire tutelati: non possiamo permetterci di finire una stagione in perdita, la società è tutta sulle mie spalle.”
Per finire, la questione stadio. Vi abbiamo dato conto, nelle ultime settimane, dell’offensiva mediatica del club e del mondo sportivo luganese in generale a supporto della costruzione del nuovo polo sportivo. Ne ha parlato anche il direttore generale del club Michele Campana nella diretta social, sostenendo un progetto che sarebbe il volano per la ripartenza dell’interno movimento sportivo nel Sottoceneri.
Dall’altra parte, le polemiche sono tante. Fulvio Pelli, ex presidente del Partito Liberale Radicale, esprimendo un giudizio in un articolo apparso sul Corriere del Ticino, ha detto chiaramente che “(…) Insieme al necessario si sta progettando anche l’inutile o, addirittura, il controproducente: per esempio, le torri nelle quali trasferire gli uffici comunali, svuotando gli stabili di un centro cittadino già sofferente”, facendo anche da Cassandra: “Sul nuovo polo sportivo il Municipio di Lugano vincerà la battaglia in Consiglio Comunale, ma perderà quella di un eventuale referendum.”
Gli ha risposto, su Facebook, come riportato da LiberaTv, il suo compagno di partito, il deputato del PLR Fabio Schnellmann (a Lugano, non va dimenticato, siamo in piena campagna elettorale per le comunali, rimandate a causa della crisi sanitaria): “Mi limito a dire: peccato. Da oltre 20 anni si parla di un polo sportivo a Lugano, al pari di altre Città – anche meno importanti – svizzere. Lo stesso è atteso da decine di società sportive e da centinaia di giovani atleti; opporsi fa male. Si può sempre fare diversamente, si può sempre fare meglio ma ora il progetto è questo, e va realizzato. Avanti con fiducia ed entusiasmo.”