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I grandi “piccoli” della Formula 1 – OSCA

Officine Specializzate Costruttore Automobili. Rendendo la dicitura un acronimo, ecco l’OSCA. Probabilmente, solo gli appassionati al limite del fanatismo possono ricordarsi di questa piccola azienda automobilistica di San Lazzaro di Savena, provincia di Bologna, attiva tra il 1947 e il 1967. Ma basta affermare che i suoi fondatori sono stati i fratelli Ettore, Ernesto e Bindo Maserati per far riaprire i cassetti della memoria.

Ma Maserati Maserati? Sì, proprio i fratelli Maserati che nel 1914 fondarono la casa del Tridente. E allora che accadde? Accadde che nel 1937 Ettore, Ernesto e Bindo cedettero la loro creatura ad Adolfo e Omar Orsi, vincolati però a un contratto di consulenza decennale. Scaduto il quale, ebbero il via libera per riprovarci. Ed ecco qui la OSCA. Dal punto di vista stradale, ebbero fortuna soprattutto due modelli: la barchetta MT4 nata nel 1948 e la coupé 1600 GT.

Dal punto di vista sportivo? La OSCA fu Giano Bifronte. Nelle gare stradali e in quelle di durata, la MT4 modificata con un motore da 2 litri dalla potenza di 165 CV, andò bene, molto bene. La OSCA mise a referto diversi successi, tra cui la Targa Florio nella categoria 1100 cv con la pilota Ada Pace, il Gran Premio di Napoli del 1948 con Luigi Villoresi, la 12 ore di Sebring 1954 con Stirling Moss e Bill Lloyd.

Negativa, invece, fu l’esperienza in Formula 1. La OSCA corse 4 Gran Premi nella massima categoria del Motorsport. E sono il Gran Premio d’Italia 1951, nella quale la squadra dei fratelli Maserati colse il miglior risultato, il 9° posto con Franco Roi. Poi, sempre a Monza nel 1952 col francese Elie Bayol, un ritiro. L’anno successivo, la OSCA corse sia in Francia che in Italia con due piloti, sempre Bayol e il monegasco Louis Chiron, che, a differenza del compagno di marca, concluse le prove arrivando rispettivamente quindicesimo e decimo.

Dopo anni di assenza, la squadra di San Lazzaro di Savena ci riprovò nel 1958 a Monaco ma né Guido Cabianca né Luigi Piotti centrarono la qualifica. L’anno successivo, la OSCA gestì una Cooper montando il proprio motore nel Gran Premio degli Stati Uniti a Sebring, pilotata da Alejandro De Tomaso, ma fu un altro ritiro. E questa volta calò definitivamente il sipario sull’avventura della OSCA.

Nel 1964, i fratelli Maserati cedettero l’azienda alla MV Agusta, che la dismisero appena tre anni dopo. Ora il marchio è attualmente registrato da una s.r.l di Mantova. La scadenza per l’uso è del 2020, ossia quest’anno. Sarebbe bello che qualcuno lo possa rilanciare.