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Ciclismo, le grandi squadre italiane – MG Boys Maglificio

L’emergenza coronavirus ha interrotto, come è giusto che sia, qualunque tipo di attività sportiva. Ciclismo compreso. In questo periodo di forzato stop, è bello aprire il libro della storia di questo meraviglioso sport e ripercorrere le vicissitudini delle più importanti squadre italiane. Quest’oggi è il turno della MG Boys Maglificio.

La storia delle sponsorizzazioni delle squadre di ciclismo italiane non è fatta solo di grandi marchi, ma anche e soprattutto di aziende forse non conosciutissime al grande pubblico, ma che hanno contribuito a rendere sempre più importante e affascinante questo meraviglioso sport.

Un identikit che calza a pennello per la MG Boys, azienda d’abbigliamento fondata a Montebelluna nel 1974 da Danilo Furlan. Appassionatissimo di ciclismo, Furlan (che fu purtroppo una delle 49 vittime della tragedia dell’Antonov che il 13 dicembre 1995 si schiantò pochi secondi dopo il suo decollo da Verona in direzione Timisoara (Romania)) decise nel 1988 di entrare nel mondo delle due ruote. Dapprima con una squadra dilettantistica, poi appoggiando la Del Tongo come secondo sponsor nel 1991. E, infine, unendosi alla belga Tonton Tapis, per dare vita a una compagine con la MG primo sponsor l’anno successivo, la MG Boys Maglificio-GB-Bianchi. Direttore sportivo? Il belga Patrick Lefevere, sostituito nel 1995 da Giancarlo Ferretti (dopo un anno di coabitazione nel 1994).

E un belga fu il primo grande alfiere della MG Boys, Johan Museeuw. Il fuoriclasse di Varsenare regalò alla formazione trevigiana la prima Monumento, il Giro delle Fiandre, nel 1993. E aggiunse alla lista la Parigi-Tours in quell’anno e l’Amstel Gold Race in quello successivo. Da un belga a uno svizzero, Pascal Richard. Il 1994 fu l’anno di consacrazione del campione di Vevey, che si impose sia al Giro di Romandia che al Giro di Svizzera, per poi aggiudicarsi la tappa del Sestriere e la classifica degli scalatori al Giro d’Italia. Nel 1996, in maglia MG, per Richard giunse anche il trionfo alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Altro straniero di successo in casa MG fu il polacco Zenon Jaskula, che nel 1993 portò la squadra veneta sul podio del Tour de France, concludendolo terzo dietro Indurain e Rominger, aggiudicandosi una tappa sui Pirenei a Saint-Lary Soulan.

Gli italiani, invece? Diciamo pure, i toscani. Tre in particolare. L’elenco non può non partire da Michele Bartoli. Due stagioni in MG per il pisano, la 1996 e la 1997, entrambe con successi di rilievo. Nel primo anno, gli acuti al Giro delle Fiandre e al Giro dell’Emilia, nel secondo i trionfi alla Liegi-Bastogne-Liegi e al Trofeo Laigueglia.

Si prosegue con Mario Cipollini. Re Leone in maglia MG vinse 4 tappe al Giro nel 1992 e la maglia ciclamino della classifica a punti e una frazione al Tour nel 1993, anno in cui indossò pure la Maglia Gialla. E in quelle due stagioni, conquistò due edizioni della Gand-Wevelgem consecutive.

Infine, ultimo ma non ultimo, Franco Chioccioli. Coppino, trionfatore in maglia Del Tongo-MG al Giro 1991, l’anno dopo fu terzo nella Corsa Rosa dietro Indurain e Chiappucci, vincendo la tappa di Verbania, mentre al Tour de France trionfò nella tappa di Saint-Étienne.

Diversi altri corridori hanno contribuito a far grande la MG Boys. A partire da Gianni Bugno che, pur non essendo in grado di ripetere i fasti dei primi anni ’90, nel 1995 vinse il Campionato Italiano e la Coppa Agostoni e nel 1996 una tappa alla Vuelta a Palazuelos de Eresma. E poi Franco Vona, scalatore con compiti da gregario ma capace di imporsi in due tappe al Giro d’Italia 1992, a Sulmona e a Corvara in Badia.

L’elenco comprende giustamente anche Fabio Baldato, 2 tappe alla Vuelta e 2 tappe al Tour, tra cui quella più bella in assoluto per un velocista, sugli Champs-Élysées a Parigi nel 1996, e Wilfried Peeters, belga vincitore della Gand-Wevelgem 1994.

Una storia, quella della MG Boys Maglificio, conclusasi nel 1997. L’anno seguente l’azienda di Montebelluna fu secondo sponsor della Riso Scotti, per poi uscire definitivamente di scena. Ma è ancora oggi ricordata con affetto dagli appassionati di ciclismo.

Carta d’identita e palmarès

Nome: MG Boys Maglificio
Periodo di attività: 1992-1997
Colori sociali: bianco fino al 1994; blu dal 1995 al 1997
Grandi Giri: 0
Podi nei Grandi Giri: 2; Giro d’Italia, Chioccioli, 3° nel 1992; Tour de France, Jaskula, 3° nel 1993
Tappe nei Grandi Giri: 33; 20 al Giro d’Italia, 10 al Tour de France, 3 alla Vuelta a España
Classiche Monumento: 4; Giro delle Fiandre, 1993 con Museeuw, 1996 con Bartoli; Liegi-Bastogne-Liegi, 1996 con Richard, 1997 con Bartoli
Altre grandi classiche internazionali: 5; Amstel Gold Race, 1994 con Museeuw;  Gand-Wevelgem, 1992-1993 con Cipollini, 1994 con Peeters; Parigi-Tours, 1993 con Museeuw
Grandi classiche italiane: 4; Coppa Agostoni, 1995 con Bugno; Coppa Bernocchi, 1996 con Baldato; Giro dell’Emilia, 1996 con Bartoli; Trofeo Laigueglia, 1997 con Bartoli
Grandi corse a tappe di una settimana: 2; Giro di Romandia 1994 con Richard; Giro di Svizzera 1994 con Richard