L’emergenza coronavirus ha interrotto, come è giusto che sia, qualunque tipo di attività sportiva. Ciclismo compreso. In questo periodo di forzato stop, è bello aprire il libro della storia di questo meraviglioso sport e ripercorrere le vicissitudini delle più importanti squadre italiane. Quest’oggi è il turno della Liquigas.
La storia del ciclismo italiano vede diversi esempi di sponsor che sono stati vittime del “richiamo della foresta”. Vale a dire che, dopo una prima fase di sponsorizzazione, sono rientrati nel mondo del pedale. Andando, se si può dire, ancora più forte. La Liquigas è uno di questi casi.
Azienda milanese – come si può evincere dal nome – specializzata nella distribuzione di GPL, la Liquigas entrò nel mondo del ciclismo nel 1998, affiancando la Brescialat. Nella stagione successiva, divenne primo sponsor e lo rimase per tre stagioni. Una prima avventura dove i principali alfieri Liquigas sono Davide Rebellin e l’ucraino Sergei Honchar. Il primo si impose alla Tirreno-Adriatico 2001, mentre il secondo fa classifica per la Liquigas al Giro d’Italia, centrando la top ten sia nel 2000 (nono) che nel 2001 (quarto).
Un altro protagonista fu Cristian Moreni. Il corridore di Asola vinse in maglia Liquigas una tappa alla Vuelta 1999 e una al Giro 2000, mentre nella Corsa Rosa 2001 furono Ellis Rastelli e il compianto Denis Zanette a esultare con i colori dell’azienda milanese. Da sottolineare anche il successo di Giancarlo Raimondi alla Coppa Bernocchi 1999.
La Liquigas, dopo l’iniziale abbandono, tornò nel ciclismo nel 2005 grazie all’unione dei gruppi sportivi della Vini Caldirola e dell’Alessio. Ai migliori corridori di quelle due formazioni, vennero aggiunti Mario Cipollini e Danilo Di Luca. Ma se il primo si ritirò dopo aver corso la Milano-Sanremo, il secondo regalò alla neonata formazione i primi pesanti successi. In quel 2005, Di Luca si impose all’Amstel Gold Race e alla Freccia Vallone, mentre al Giro d’Italia concluse quarto dopo aver vinto due tappe. Dopo un 2006 non all’altezza, si riscatta alla grande nel 2007, quando portò alla Liquigas il suo primo Giro d’Italia e la sua prima Monumento, la Liegi-Bastogne-Liegi.
Di Luca passa alla LPR nel 2008 e la Liquigas, per quanto riguarda il discorso Grandi Giri, si affidò a due giovani rampanti: Vincenzo Nibali e il ceco Roman Kreuziger e, dal 2009, a un esperto in cerca di rivincite, Ivan Basso. Il triplice investimento si rivelò azzeccato: Kreuziger diede il meglio di sè in Svizzera, imponendosi nel 2008 al Giro di Svizzera e nel 2009 al Giro di Romandia. Ivan Basso, al suo primo Giro nel 2009 dopo la squalifica per tentato doping nel 2007, salì sul podio a “tavolino”, terzo dopo le squalifiche di Di Luca e del compagno di squadra Pellizotti.
L’anno dopo, invece, il varesino concesse il bis rosa. Anche grazie all’apporto di Vincenzo Nibali che, dopo aver indossato la Maglia Rosa per due giorni aveva lasciato le sue ambizioni di classifica sullo sterrato di Montalcino, si mise completamente a disposizione di Basso. E per fortuna, dato che in quel Giro d’Italia, nella 12/a tappa con arrivo a L’Aquila, il gruppo dei migliori concesse 12 minuti a una fuga nella quale era presente anche un uomo pericoloso come lo spagnolo David Arroyo. La Liquigas da lì in avanti fece fuoco e fiamme per recuperare terreno. Nibali vinse ad Asolo con uno splendido attacco in discesa nella tappa del Monte Grappa, Basso si prese lo Zoncolan domando la resistenza di un coriaceo Cadel Evans. La rimonta su Arroyo si completò al terzultimo giorno di gara, nella tappa con arrivo all’Aprica grazie all’attacco di Basso e Nibali sul Mortirolo. Il duo Liquigas poté contare su un alleato d’eccezione, l’indimenticabile Michele Scarponi (allora in maglia Androni), che si prese alla tappa. Alla fine, Basso vinse quel Giro davanti ad Arroyo e Nibali.
La fedeltà del siciliano venne ripagata alla Vuelta a España 2010, dove Nibali conquistò il suo primo Grande Giro della sua carriera, anche grazie all’aiuto di un Roman Kreuziger gregario d’eccezione. Nibali poi salì sul podio del Giro d’Italia 2011 (2° a tavolino dopo la squalifica di Contador) e del Tour de France 2012 (dietro a Wiggins e Froome). In maglia Liquigas, lo Squalo dello Stretto si impose anche al Giro dell’Appennino 2009 e alla Tirreno-Adriatico 2012.
Altri protagonisti in Liquigas furono Stefano Garzelli, che nel 2005 e nel 2006 vinse la sua corsa di casa, la Tre Valli Varesine, Leonardo Bertagnolli, primo alla Classica di San Sebastian 2007, Robert Kiserlovski, vincitore al Giro dell’Appennino 2010 e Moreno Moser, che all’inizio della sua carriera illuse un po’ tutti con la vittoria nel 2012 al Trofeo Laigueglia al suo primo anno da professionista. E poi, come si fa a non citare Peter Sagan? Lo slovacco più famoso della storia del ciclismo, si fece notare a tutti in maglia Liquigas dal 2010 al 2012, vincendo tappe al Tour e alla Vuelta e conquistando nel 2012 alla Grande Boucle la prima delle sue sette maglie verdi di vincitore della classifica a punti.
Nel 2012, il secondo abbandono della Liquigas, questa volta definitivo. O almeno, sarà davvero così?
Carta d’identita e palmarès
Nome: Liquigas
Periodo di attività: 1999-2001; 2005-2012
Colori sociali: nero (primo periodo); verde (secondo periodo)
Grandi Giri: 3; Giro d’Italia, 2007 con Di Luca, 2010 con Basso; Vuelta a España, 2010 con Nibali
Podi nei Grandi Giri: 7 (oltre alle tre vittorie, Giro d’Italia 2009, 3° Basso; 2010, 3° Nibali; 2011, 2° Nibali; Tour de France 2012, 3° Nibali)
Tappe nei Grandi Giri: 33; 5 nel primo periodo (3 Giro, 2 Vuelta); 28 nel secondo periodo (16 Giro, 4 Tour, 8 Vuelta)
Classiche Monumento: 1; Liegi-Bastogne-Liegi 2007 con Di Luca;
Altre grandi classiche internazionali: 3; Amstel Gold Race 2005 con Di Luca; Classica di San Sebastian 2007 con Bertagnolli; Freccia Vallone 2005 con Di Luca
Grandi classiche italiane: 7; Coppa Bernocchi, 1999 con Raimondi; Giro dell’Appennino, 2009 con Nibali, 2010 con Kiserlovski; Milano-Torino, 2007 con Di Luca; Tre Valli Varesine, 2005-2006 con Garzelli; Trofeo Laigueglia, 2012 con Moreno Moser
Grandi corse a tappe di una settimana: 4; Giro di Romandia 2009 con Kreuziger; Giro di Svizzera 2008 con Kreuziger; Tirreno-Adriatico, 2001 con Rebellin, 2012 con Nibali