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Cinque sostituzioni: una manna dal cielo per i bomber di scorta

Chissà quando la Serie A tornerà in campo e soprattutto come lo farà: le voci più probabili dicono che la ripresa degli allenamenti dovrebbe essere fissata per il 4 maggio per poi poter giocare in campionato entro la prima settimana di giugno. I tanti impegni e il caldo che farà da cornice allo sprint finale della Serie A ha portato molti addetti ai lavori a cambiare qualche regola: la più quotata è l’aumento delle sostituzioni a cinque giocatori per ridurre infortuni e stanchezza.

Molti allenatori potranno sbizzarrirsi così con i cambi (Sarri e Gattuso con le loro lunghe rose avranno più soluzioni), mentre altri, più legati a una formazione standard come Conte e Fonseca, dovranno adattarsi di conseguenza se questa regola verrà approvata. Ma soprattutto, questo aumento farà bene ai giocatori in panchina che avranno molte più probabilità di ritagliarsi uno spazio di partita a gara in corso. Saranno soprattutto gli attaccanti ad essere chiamati in causa per far rifiatare i titolari nei mesi atroci di giugno, luglio e agosto.

I bomber di scorta scenderanno quindi in campo con un minutaggio maggiore. In passato questo soprannome era citato soprattutto per gente del calibro di Vincenzo Montella, Julio Ricardo Cruz o Nicola Amoruso. Oggi invece si parla di Luis Muriel, Felipe Caicedo, Paulo Dybala o Alfredo Donnarumma. Partendo dal bergamasco, quest’anno ha collezionato 22 presenze per un totale di 914 minuti: il calcolo è presto fatto. Il colombiano in media gioca 41 minuti a partita e nonostante questo dato è stato in grado di mettere a segno ben 13 gol.

Caicedo è difficile da definire bomber di scorta. O meglio, lo era ad inizio stagione, ma con il passare delle partite è stato bravo a ritagliarsi uno spazio sempre maggiore tra le gerarchie di Simone Inzaghi. L’ecuadoriano in questa Serie A vanta 21 presenze e 8 reti, con una media di un gol ogni 108 minuti giocati. Il vice Immobile è partito da titolare il 42% delle volte, ma soltanto nella gara a Brescia è rimasto in campo per tutta la partita.

Paulo Dybala è invece l’esempio tipico del panchinaro di lusso. Panchinaro è un’offesa per un talento del genere, eppure Sarri fatica a trovargli un posto stabile nell’undici titolare. E’ capitato anche contro l’Inter: ingresso nel secondo tempo e partita cambiata con un gol da cineteca. La joya ha collezionato 24 presenze con una buona percentuale da titolare alternandosi con Higuaín e Douglas Costa: le 7 reti messe a segno sono però un bottino troppo striminzito per un giocatore del genere. Alla ripresa del campionato sarà uno dei giocatori da tenere più sotto osservazione.

Alfredo Donnarumma rappresenta infine il calciatore che più di tutti ha sofferto la panchina. Dopo aver trascinato il Brescia in Serie A, ha disputato le prime quattro giornate da titolare vista la squalifica di Balotelli segnando ben 3 reti e confermandosi bomber infallibile anche contro la Juventus giocando a fianco di SuperMario. Poi si è spento. L’attaccante campano ha sofferto tremendamente il fatto di non essere più considerato al centro del progetto e le apparizioni successive, quasi sempre dalla panchina, sono stata deludenti. In questo particolare finale di campionato ci si aspetta un ritorno ad un minutaggio maggiore e chissà magari anche a qualche gol in più, mestiere che negli ultimi anni gli è riuscito piuttosto bene.

Ora non ci resta che attendere se si scenderà in campo, quando e soprattutto come. Gli attaccanti hanno voglia di tornare a fare gol e nei prossimi mesi, se veramente le sostituzioni passeranno a cinque, molti più giocatori avranno più possibilità di iscrivere il loro nome tra i marcatori.