Ciclismo, le grandi squadre italiane – Gis Gelati
L’emergenza coronavirus ha interrotto, come è giusto che sia, qualunque tipo di attività sportiva. Ciclismo compreso. In questo periodo di forzato stop, è bello aprire il libro della storia di questo meraviglioso sport e ripercorrere le vicissitudini delle più importanti squadre italiane. Quest’oggi è il turno della Gis Gelati.
Molto spesso, quando si parla di determinate persone, si usa (e qualche volta si abusa) della dicitura: “uomini d’altri tempi”. Con Pietro Scibilia, però, queste parole calzano a pennello. Calabrese di nascita (per la precisione di Gioia Tauro), si trasferì in Abruzzo dove divenne imprenditore. Prima nel campo dell’olio con l’Olearia Scibilia e poi in quella dei gelati, con il Gruppo Industriale Scibilia, da tutti conosciuta come Gis.
L’azienda, fallita nel 2013 pochi mesi dopo la scomparsa del suo fondatore, ha rappresentato un punto focale nella storia dello sport abruzzese. Scibilia con la sua Gis ha sponsorizzato la Roseto basket e la Pallanuoto Pescara. Scibilia nel calcio è stato patron del Giulianova prima dal 1979 al 1982 e del Pescara poi dal 1987 al 2004 (tranne il breve interregno di Di Lena dal 1989 al 1991). Ma il suo vero grande amore sportivo è stato il ciclismo. La Gis Gelati è stata sulle strade d’Italia e d’Europa dal 1978 al 1988 e poi nel biennio 1990-1991.
Il patron abruzzese non lesinò a spese per l’allestimento della sua squadra. Basti pensare a un semplice fatto: seppur in tempistiche diverse, in maglia Gis hanno corso i due fari del movimento ciclistico italiano degli anni ’80, Giuseppe Saronni e Francesco Moser.
Il novarese approdò dalla Scic nel 1980 e rimase in Gis due stagioni. Vincendo la Freccia Vallone, la Tre Valli Varesine e la Coppa Bernocchi nel 1980, il Trofeo Laigueglia e nuovamente la Bernocchi nel 1981. Al Giro d’Italia? 10 tappe, di cui ben 7 solo nel 1980 e il 3° posto nel 1981. Il trentino vestì la maglia Gis per tre anni, dal 1983 al 1985. Sì, compreso anche il suo magico 1984, quello del trittico Record dell’Ora – Milano-Sanremo (con attacco decisivo nella discesa del Poggio) – Giro d’Italia, con il sorpasso decisivo a Fignon nella cronometro finale di Verona (sebbene però venne annullata la tappa dello Stelvio). Da aggiungere alla bacheca di Moser in maglia Gis, 2 tappe alla Vuelta 1984, 7 tappe complessive al Giro tra il 1984 e il 1985, la Milano-Torino 1983 e il Giro dell’Appennino 1985.
Ma un altro fuoriclasse ha difeso i colori della Gis in due stagioni, nel 1979 e nel 1984: Roger De Vlaeminck. Nel primo anno, Monsieur Roubaix si trasformò in Signor Sanremo, bissando il successo alla Classicissima di Primavera del 1978. Nel secondo, De Vlaeminck vinse una tappa alla Vuelta.
Altri due corridori italiani sono degni di menzione. In primis, Wladimiro “Miro” Panizza, che regalò alla Gis il suo primo podio al Giro d’Italia nel 1980, arrendendosi solo al Tasso, all’ultimo dei Grandi. Ossia, a Bernard Hinault che strappò la Maglia Rosa a Panizza nella tappa dello Stelvio con arrivo a Sondrio nell’azione combinata con il fido scudiero Bernaudeau. E poi, Palmiro Masciarelli. Forse il gregario più fidato di Francesco Moser, ma anche corridore di razza capace di vincere una tappa al Giro, una tappa alla Vuelta e una Coppa Bernocchi.
Infine, come non nominare Johan Van de Velde. Protagonista di due tappe storiche del Giro d’Italia. Nel 1987 vinse a Sappada la frazione passata alla storia per il tradimento di Roche ai danni di Visentini (in quel Giro si impose anche nella tappa successiva a Canazei). L’anno dopo, nella tappa da tregenda del Gavia passò per primo sulla mitica montagna, ma nella discesa verso Bormio sfiorò il congelamento tanto che giunse al traguardo finale con più di tre quarti d’ora di ritardo dal vincitore, il connazionale Erik Breukink.
La Gis Gelati tornò in gruppo per due stagioni nel 1990 e nel 1991, sponsorizzando la formazione che sarebbe diventata Mercatone Uno prima e Saeco dopo, conquistando un successo al Giro nel 1991 con Silvio Martinello.
Carta d’identita e palmarès
Nome: Gis Gelati
Periodo di attività: 1978-1988; 1990-1991
Colori sociali: bianco-rosso-blu
Grandi Giri: 1; Giro d’Italia 1984 con Moser
Podi nei Grandi Giri: 4 (oltre alla vittoria, Giro d’Italia 1980, 2° Panizza; 1981, 3° Saronni; 1985, 2° Moser)
Tappe nei Grandi Giri: 28; 27 nel primo periodo (23 Giro, 4 Vuelta); 1 nel secondo periodo (al Giro d’Italia 1991 con Martinello)
Classiche Monumento: 2; Milano-Sanremo, 1979 con De Vlaeminck, 1984 con Moser
Altre grandi classiche internazionali: 1; Freccia Vallone 1980 con Saronni
Grandi classiche italiane: 7; Coppa Bernocchi, 1980 e 1981 con Saronni, 1983 con Masciarelli; Giro dell’Appennino, 1985 con Moser; Milano-Torino, 1983 con Moser; Tre Valli Varesine, 1980 con Saronni; Trofeo Laigueglia, 1981 con Saronni
Grandi corse a tappe di una settimana: 0