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Chi è Florian Maurice, l’uomo che ha reso ricco il Lione (ma andrà al Rennes)

Se l’Olympique Lione di questi ultimi anni è riuscito non solo a tornare a buoni livelli in Francia e anche in Europa, ma ha soprattutto avuto alcune delle plusvalenze più ricche del mondo del calcio, il merito è anche, forse soprattutto, di Florian Maurice. Un nome salito alla ribalta della cronaca proprio in questi giorni, perché mentre il calcio giocato resta fermo, qualche affare all’oscuro ancora si realizza: Maurice sta per lasciare il suo ruolo di capo osservatori all’OL per diventare il direttore sportivo del Rennes. Un cambio di ruolo evidente, tra l’altro in un club che, pur apparentemente meno blasonato, è comunque terzo in classifica in Ligue 1.

Soprattutto, il Rennes è ora guidato da Nicolas Holveck come nuovo presidente esecutivo, che non ha perso tempo riuscendo a strappare Maurice anche a club piuttosto importanti e che lo seguivano da tempo come il Tottenham. A questa chiamata, l’ormai ex Olympique Lione ha deciso di rispondere e la ragione è semplice: all’OL non è più in grado di lavorare con la libertà di un tempo. La causa principale di questa separazione, infatti, è da ritrovare nella scelta della dirigenza di affidare alla propria ex leggenda Juninho il ruolo di direttore sportivo. E, da quel momento, il margine d’azione di Maurice è evidentemente diminuito sul mercato, creando numerose situazioni di confusione e totale disaccordo, come sarebbero emerse anche durante il mercato di gennaio.

Da qui, la scelta di lasciare anche il club a cui Maurice è sempre stato legato, avendoci anche giocato per cinque anni con risultati ottimi tra il 1992 e il 1997. Ma, soprattutto, dopo aver fatto le fortune di questi anni dell’OL, con veri e propri colpi di mercato e plusvalenze straordinarie. Dei giocatori attualmente al Lione, l’osservatore è stato protagonista degli arrivi di giocatori come Martin Terrier (11 milioni di euro allo Strasburgo), ma soprattutto l’attaccante Moussa Dembélé (22 milioni di euro al Celtic) e il fantasista Memphis Depay (16 milioni di euro al Manchester United). Tutti giocatori oggi estremamente importati per la squadra e che, soprattutto, sarebbero oggi cedibili per cifre ben più alte (Dembélé è valutato attorno ai 40 milioni di euro, 50 per Depay).

Ma sono le plusvalenze già messe in cassa che rendono ancora meglio l’idea. Si pensi a Lucas Tousart, che venne acquistato dal Valenciennes nel 2015 per appena 3 milioni di euro per poi essere riveduto a 25 milioni all’Hertha Berlino proprio a gennaio (salvo poi rimanere in prestito a Lione fino al termine della stagione). Ma anche Ferland Mendy, acquistato per 5 milioni dal Le Havre e finito al Real Madrid per 48 milioni, o persino Tanguy Ndombélé, che arrivò per 8 milioni dall’Amiens per poi essere venduto la scorsa estate al Tottenham per la cifra record di 60 milioni.

Tanti soldi che sarebbero potuti essere reinvestiti per far continuare la crescita dell’Olympique Lione. Ma l’impasse interno ha ora distrutto i sogni di Maurice. Al Rennes, però, il presidente Holveck gli ha promesso massima libertà: lavoro da scout, aiuto per l’allenatore nella gestione della squadra e assistenza tecnica. Il tutto, in un club che, con gli ultimi cambiamenti societari, sembra essere pronto per vivere stagioni molto interessanti.

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