Brescia, ecco chi ti è spesso letale e chi lo è stato quasi per caso
Vent’anni di Brescia, passati per la stra grande maggioranza in Serie B con tre parentesi in massima serie: in questi giorni di riposo forzato ho provato ad analizzare alcune statistiche riguardo al nuovo millennio delle rondinelle e sono usciti alcuni dati interessanti. I marcatori per esempio, ma non del Brescia, bensì contro il Brescia. Chi ha segnato più reti alla squadra lombarda? E chi è stato una meteora in Italia, ma comunque in grado di bucare la rete biancoblu?
Partiamo da quest’ultimo dato, il più difficile da andare a recuperare dopo scrupolose ricerche: sono tanti i nomi di giocatori ai più sconosciuti che hanno segnato al Brescia negli ultimi vent’anni. Marco Colle è uno di questi: in Cosenza-Brescia del 11 giugno 2000, ininfluente ai fini del campionato perchè le rondinelle avevano già conquistato la promozione in Serie A, andò a segno il difensore nell’unica sua marcatura in 80 presenze in Serie B. La promozione ottenuta catapultò la squadra dell’allora allenatore Carlo Mazzone sul massimo palcoscenico italiano, ma anche qui citando alcuni nomi difficilmente vi ricorderete di essi. Jenílson Ângelo de Souza, noto semplicemente come Júnior collezionò 100 presenze in Italia come terzino sinistro e riuscì a entrare tra i marcatori del Parma nel roboante 3-0 inflitto ai bresciani nel 2001; per lui, soltanto altri due gol, frutto di una doppietta all’Inter prima del ritorno in patria.
Nel campionato successivo l’Udinese si impose 3-2 al Friuli con un gol di Marcos Paulo; il brasiliano militò in Serie A soltanto una stagione con 14 presenze complessive e una sola rete, quella rifilata al Brescia appunto. Stagione successiva, stessa destino, stavolta al Rigamonti contro il Piacenza: gli emiliano espugnarono Brescia 1-2 con un gol di tale Johnnier Montano. Chi se lo ricorda? In pochi temo visto che il trequartista colombiano rimase in Italia 5 anni collezionando soltanto 27 presenze condite dal solo gol messo a segno il 15 settembre 2002. Tre anni più tardi i lombardi scesero in Serie B restandoci per quattro stagioni: all’interno di esse Davide Carteri merita una menzione. Il centrocampista, che vanta una lunga carriera tra le file del Cittadella, si rese protagonista di un gol nel 2-0 finale datato 13 dicembre 2008: giorno marchiato con il circhiolino rosso sul suo calendario per l’unica rete in cadetteria.
Scorrendo la cronologia non balzano più all’occhio casi così clamorosi, fino al campionato attuale in cui due giocatori proprio contro il Brescia hanno segnato il loro primo e unico gol finora in Serie A. Si tratta di Kevin Agudelo ed Eddie Salcedo, rispettivamente con le maglie di Genoa ed Hellas Verona in due pesanti sconfitte delle rondinelle. E chi invece ha segnato più spesso al Brescia? Per questa domanda forse alcuni tifosi potrebbero sapere la risposta. Francesco Tavano è stato letale contro i biancoblu con 11 reti in 13 partite: una percentuale impressionante condita da due reti nella finale playoff del 2009. Dietro l’ex giocatore di Empoli e Livorno si posiziona Christian Vieri, autore di 9 reti in 11 apparizioni contro il Brescia con un poker strabiliante datato 1 dicembre 2002 a San Siro. Seguono poi Matteo Ardemagni (9 reti in 17 partite) e Francesco Caputo, l’unico ancora in attività in gradi di migliorare il suo bottino di 8 reti.
In attesa di tornare a parlare di calcio giocato le statistiche la fanno da padrona. A Brescia gli unici numeri che si guardano in questo periodo sono i dati che la protezione civile emana ogni sera sui contagi e sui decessi, ma è doveroso provare a sviare un attimo il pensiero su argomenti che in situazioni di normalità sarebbero all’ordine del giorno. Il calcio, appunto, lo era. Ora però è inevitabilmente passato in secondo piano davanti all’unica cosa sempre importante: la vita.