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Svezia: a rischio la sopravvivenza dell’Helsingborgs

La notizia più importante del panorama calcistico in Svezia, questa settimana, arriva dal sito dell’Helsingborgs: il club della Scania, a causa dell’epidemia di Coronavirus, è a rischio sopravvivenza. La notizia è esplosa come una bomba attraverso un comunicato stampa apparso, ieri, sul sito ufficiale, e che vi riportiamo qua di seguito.

“Il consiglio di amministrazione dell’Helsingborgs Idrottsförening, al termine di un lungo e attento lavoro di analisi da parte della direzione del club, ha accertato che la crisi provocata dal Coronavirus comporterà gravi danni per le finanze dello stesso, già dal 2020.

Il 2019 si era chiuso, per la società, con un’inversione di tendenza positiva sotto l’aspetto dei ricavi, mostrando un bilancio in equilibrio che aveva, anzi, generato un piccolo utile, risultando uno dei migliori risultati operativi dell’​​Allsvenskan. Nel 2020, l’intera associazione aveva come obiettivo di proseguire su questa strada, continuando a basarsi sulla tendenza positiva in essere, attraverso un aumento delle entrate che avrebbe consentito maggiori risorse da investire nell’attività sportiva, al fine di lottare costantemente per raggiungere le nostre concorrenti.

Il Consiglio di amministrazione e la direzione del club hanno presentato alla riunione annuale del 5 marzo 2020 il budget necessario a questo scopo, al fine di farlo approvare. Successivamente, COVID-19, noto anche come Coronavirus, ha spazzato il mondo e la Svezia, cambiando la realtà per i nostri partner, per i sostenitori e le altre parti economiche che ruotano attorno al club.

A seguito dell’impatto dell’epidemia sulle società della Scania nordoccidentale, vediamo grandi rischi rispetto al raggiungimento degli obiettivi di budget societari che ci eravamo prefissati.

L’incertezza sulla stagione calcistica svedese ha contribuito a ridurre e far ristagnare le vendite di abbonamenti. Ci si aspetta inoltre che un eventuale nuovo calendario di gioco, con partite da disputare a fine novembre e dicembre, si tradurranno in una riduzione del pubblico. Ciò influirebbe, giocoforza, anche le altre entrate dell’indotto, sotto forma di cibi, bevande e vendite di merchandising.

Il budget per l’anno include anche 4 milioni di SEK (ca 360.000 Euro – ndr) per il programma di investimenti pubblicitari che è stato lanciato nel 2019. Con l’impatto che l’epidemia ha avuto sulle aziende e sulla borsa, tali incassi potrebbero ridursi a zero. Infine, stimiamo che 2 dei 3,1 milioni (ca 180.000 su 279.000 Euro – ndr) previsti nel budget dei ricavi ottenuti dai trasferimenti dei giocatori siano a rischio.

La previsione si basa sull’ipotesi che l’Allsvenskan inizierà ai primi di giugno. Nel caso in cui il campionato dovesse essere spostato più avanti, o con restrizioni per l’ingresso del pubblico, le condizioni per l’Helsingborgs sarebbero anche peggiori.

Vediamo un futuro per il club al termine dell’epidemia, ma azioni e sacrifici saranno richiesti a tutti all’interno e intorno a noi. Già giovedì abbiamo ricevuto una risposta fantastica da tutti i sostenitori quando un’amichevole interna a porte chiuse ha generato più di 500.000 SEK (ca 45.000 Euro . ndr) per l’associazione. Di ciò siamo ovviamente molto grati a tutti.

La società comunicherà a breve quali misure saranno adottate per ridurre i costi nell’associazione. Allo stesso modo, facciamo appello a tutti coloro che hanno un cuore rosso-blu di acquistare abbonamenti, di pranzare nella bouvette, di registrare l’Helsingborgs come club preferito presso Unibet, di diventare un donatore mensile, di fare acquisti nel nostro negozio online, sostenendo in ogni modo l’associazione.”

Ieri, il presidente Krister Azelius ha detto in conferenza stampa: (Expressen): “Come abbiamo scritto nel comunicato stampa, l’esistenza del club è in pericolo. Non tutti i club hanno il potere economico per reggere un ritardo nella partenza del torneo. Un risultato negativo di 17 milioni (secondo quanto calcolato, pari a ca 1.532.000 di Euro – ndr) significa che il nostro patrimonio netto è sceso a meno 15 milioni (ca 1.351.000 Euro – ndr). Ciò non significa che la licenza d’élite sia in pericolo: vuol dire proprio non poterla ottenere. Con tutto ciò che ne consegue.”

La situazione, in definitiva, è serissima. E questo proprio nella stagione che, secondo quanto si auguravano la dirigenza e i tifosi, sino a poche settimane fa, avrebbe dovuto essere quella del rilancio. Per il club, fondato nel 1907, un anno prima dell’Inter (che eliminò dalla Champions League, come ricordiamo, nel 2000) e ritornato nel calcio che conta lo scorso anno, dopo la parentesi di due anni tra i cadetti, sono ore decisive.

E, a questo punto, potrebbe anche non essere il solo in un Paese dove, secondo quanto ci raccontano i nostri contatti, l’emergenza viene presa confidando soprattutto sull’autodeterminazione da parte dei singoli: bar e ristoranti aperti, una vita sociale rallentata ma non chiusa, come da noi (e non solo). Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane. In tutti i sensi.