Il Coronavirus ferma i primi campionati: stagione finita in Inghilterra al di sotto della National League
Nei giorni in cui l’emergenza sta progredendo in maniera drammatica in tutto il mondo, il calcio comincia a essere messo di fronte all’inevitabile: fermare qui la stagione. In Italia ogni giorno emerge un presidente o un addetto che dice la propria, creando sempre più divisioni tra chi è convinto si riuscirà a finire la stagione, chi si limita a sperarlo e chi ormai sta già accettando la fine, forse persino auspicandola.
Intanto, però, il primo stop ufficiale della stagione arriva dall’Inghilterra. Con un comunicato ufficiale, la FA Cup ha concluso a effetto immediato la stagione di tutte le categorie dalla National League (composta dalla National League, National League North e National League South) in giù, con tutti i risultati che verranno annullati. Si tratta, in particolare, di queste categorie: Northern Premier League Premier Division, Southern League Central Division, Southern League South Division, Isthmian League Premier Division, Northern Premier League Division One North, Northern Premier League Division One South , Southern Football League Division One Central , Southern Football League Division One South & West , Isthmian League Division One North e Isthmian League Division One South. Niente promozioni, niente retrocessioni: la stagione è annullata. La speranza delle Federazioni inglesi resta quella di riuscire almeno a salvare tutte le categorie superiori, dai semi professionisti alla Premier League. Una corsa contro il tempo, ma si viaggia a vista, nella speranza di un miglioramento che, per il momento, sembra essere ancora lontano da arrivare.
Una soluzione drastica, ma che è probabile verrà seguita anche altrove. Forse persino qui in Italia ed è quello che alcuni club si augurano. Impensabile tornare in campo e garantire la sicurezza dei giocatori, soprattutto in tempistiche relativamente brevi. Chiudere qua la stagione avrà danni economici enormi, ma non è detto che volerla prolungare a tutti i costi sia da meno. Il tempo di una decisione, però, non è ancora arrivato: bisogna pensare a salvare vite in primis, poi il nostro sistema economico. Ma l’Inghilterra crea ora un precedente per tutti.