Svenska Cupen, ai quarti con l’ombra del virus: si potrebbero posticipare i campionati
Sorteggiati ieri, al termine dei posticipi della fase a gironi, gli accoppiamenti dei quarti di finale della Svenska Cupen: tuttavia, anche sullo sport svedese, aleggia lo spettro del Coronavirus.
Dal punto di vista tecnico, ha sorpreso l’eliminazione dei campioni in carica del Djurgården, piegato nella sfida decisiva per 1-2 dal neopromosso Mjällby. Nessun problema per le altre due compagini della capitale: i Bajen hanno chiuso il loro gruppo a punteggio pieno, mentre gli Gnaget, superando 3-1 il Kalmar nell’ultima sfida, giocata ieri, hanno anch’essi ottenuto il passaporto per i quarti di finale.
Il sorteggio, effettuato ieri e del quale vi abbiamo dato conto via Twitter, è andato in scena ieri. Ecco l’esito:
Hammarby-Göteborg
Häcken-Elfsborg
Malmö-AIK
Mjällby-Falkenbergs
Sfide interessanti, dunque. L’Hammarby, che finora ha fatto benissimo, e che sembra aver già inserito nel gruppo i nuovi elementi, incontrerà incontrerà il Göteborg, anch’esso in crescita. All’AIK è invece capitato l’ostacolo più duro, vale a dire il Malmö, fresco di eliminazione in Europa League, con l’ex milanista Tomasson in panchina da poche settimane, e grande favorito (come sempre) per la vittoria finale in entrambe le competizioni nazionali.
Il sorteggio ha riguardato anche gli accoppiamenti per le semifinali. La vincente di Mjällby-Falkenberg incontrerà il Malmö o l’AIK. Ovviamente, l’altra semifinale vedrà Häcken (detentore come sappiamo del trofeo) o Elfsborg sfidare Hammarby o Göteborg.
Questo il fatto puramente sportivo. Tuttavia, anche nel paese scandinavo il mondo dello sport (e non solo) si trova a dover fare i conti con il Coronavirus. Prima delle partite del fine settimana, in casa Hammarby si è presa seriamente in esame l’ipotesi di giocare a porte chiuse l’eventuale sfida dei quarti di finale.
Sentito dalla testata Fotboll Sthlm, Henrik Kindlund, CEO dei Bajen, non ha potuto che commentare laconicamente: “Se le autorità ci diranno di giocare a porte chiuse, lo faremo. Non sono un esperto del virus stesso, ma quello che posso vedere è che ci sono diversi punti interrogativi sul fatto che si possa o meno giocare col pubblico presente. Se così fosse, la precedente raccomandazione che le persone che sono state nelle aree colpite dovrebbero rimanere a casa è sempre valida.”
In via precauzionale, infatti, le squadre svedesi avevano invitato, in questo fine settimana, tutti coloro che erano stati nelle aree a rischio (Italia compresa) a non venire allo stadio, garantendo il rimborso dei biglietti d’ingresso. In Svezia, per ora, non sono in vigore misure particolari (che però potrebbero essere prese nelle prossime ore). Il mondo del calcio, quindi, in analogia con ciò che sta accadendo nel resto d’Europa, si prepara all’eventualità.
In Danimarca, Paese confinante, la scelta è stata quella di giocare a porte chiuse. La scorsa settimana, i club professionistici di Allsvenskan e Superettan hanno tenuto una riunione in cui si è discusso del problema. Sarebbe emersa, così come riportato sempre da Fotboll Sthlm, la possibilità di rinviare la partenza dei campionati, prevista per il primo fine settimana di aprile.
Sempre Kinlund ha dichiarato: “Siamo in attesa di sviluppi. Seguiremo tutte le raccomandazioni e le direttive che provengono dalle autorità. Ovviamente il cuore della discussione ha riguardato la possibilità o meno di giocare con il pubblico presente. La scelta, per ora, sarebbe quella di rimandare l’inizio dei campionati.”
Kinlund ha poi proseguito: “Giocare a porte chiuse per diverse settimane non è economicamente sostenibile in Svezia. Forse solo club come il Malmö e pochi altri sarebbero in grado, finanziariamente, di gestire una situazione del genere. Abbiamo l’opportunità di posticipare il torneo, se la situazione dovesse protrarsi ancora due o tre mesi.”
“In merito al prossimo fine settimana, e alla Coppa, non avevamo messo nel preventivo economico di accedere ai quarti di finale. Potremmo perdere gli incassi: non ci farebbe piacere, ma non sarebbe una botta troppo forte. Ovviamente ci auguriamo che si possa giocare con il pubblico presente, ma non dipende da noi.”
Il colpo di scena, però, è venuto quando la stessa testata Fotboll Sthlm ha chiesto conferma di quanto detto dal CEO dell’Hammarby a Mats Enquist, segretario generale della Svensk Elitfotboll (SEF), che ha smentito il tutto: “Non ho sentito nulla: l’Hammarby evidentemente è in possesso di informazioni che non posseggo. Certo, i club devono prepararsi per ogni evenienza, ma la Sef non ha ancora nessuna indicazione ufficiale da nessuna autorità. Detto questo, è giusto prepararsi, ma noi speriamo che si possa giocare regolarmente, e con il pubblico sugli spalti.”
La situazione è, quindi, in continuo divenire, e la stiamo tenendo in costante monitoraggio. Di sicuro, considerati i tanti interessi (anche economici) in gioco, il momento (anche qui, come altrove) è decisamente difficile.