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È notizia di queste ore la scelta dello “Juventus Stadium” di Torino come sede della finale della Champions League Femminile 2021-2022, presa dal Comitato Esecutivo della UEFA che si è riunito ad Amsterdam e che ha deciso di premiare gli sforzi italiani di questi ultimi anni in materia di calcio femminile e il lavoro svolto dalla FIGC per la candidatura dell’impianto piemontese, in sinergia con il Governo, la Città di Torino, la Juventus F.C. e numerosi stakeholders. L’Italia tornerà quindi ad ospitare la finale della UEFA Champions League Femminile sei anni dopo quella andata in scena il 26 maggio 2016 allo stadio “Città del Tricolore” di Reggio Emilia.

Il primo a commentare la decisione è stato il Presidente della FIGC Gabriele Gravina: “L’assegnazione della finale di Champions League del 2022 rappresenta un grande successo per l’Italia, ma soprattutto per il calcio femminile italiano, e ringrazio per questa opportunità il Comitato Esecutivo UEFA e in particolare i rappresentanti italiani che, pur non votando, hanno supportato il nostro lavoro. La candidatura proposta dalla FIGC, insieme a Juventus e Città di Torino, d’intesa con il Governo, ha nel piano di sviluppo di questa disciplina il suo punto di forza. Il Mondiale in Francia ne è stato un chiaro esempio, perché è anche attraverso la spinta mediatica e la legacy dei grandi eventi che il movimento femminile può continuare a crescere. La Federcalcio ne è consapevole, tanto da riconoscere il calcio femminile quale asset strategico, insieme al calcio giovanile e al miglioramento delle infrastrutture, su cui impostare il programma di potenziamento dell’intero movimento. L’auspicio è che per questa affascinante sfida si possa qualificare una squadra italiana”.

In ordine di successione ci sono state le parole della presidente della Divisione Calcio Femminile, Ludovica Mantovani: “Siamo orgogliosi di ospitare a Torino la finale della Champions League Femminile 2022. Dietro a questa assegnazione si cela un gran lavoro di squadra, iniziato ancor prima del mio arrivo in Divisione. Era importante raggiungere questo traguardo per dare ancor più visibilità a tutto il movimento. Sarà la prima edizione della maggior competizione continentale per club con la nuova formula UEFA a 16 squadre, con quattro gironi da quattro e sfide di andata e ritorno tra tutte le partecipanti”.

Dal Portogallo, dove mercoledì sera la Nazionale Femminile farà il suo esordio nell’Algarve Cup affrontando le padrone di casa, la CT Milena Bertolini ha espresso la sua soddisfazione: “Attraverso l’assegnazione della finale di Champions League viene riconosciuto tutto il lavoro fatto dalla FIGC per promuovere il calcio femminile. Credo che la scelta dello stadio di Torino rappresenti un premio anche per quanto la Juventus, come d’altronde altri club, insieme alla Federazione, sta facendo per la crescita del movimento”.

Da parte nostra c’è solo da gioire per la scelta di un impianto che ha visto poco tempo fa ben 40.000 spettatori per la gara di campionato tra Juventus e Fiorentina e che vede premiati gli sforzi iniziali per il riconoscimento del calcio femminile in Italia: bisogna però ricordarsi che questo è soltanto un primo passo e che questo riconoscimento esterno deve essere solo un ulteriore trampolino di lancio per proseguire sulla modernizzazione del calcio femminile italiano e sul suo riconoscimento, non solo a livello di pubblico ma anche a livello legale e di tutele delle calciatrici. Altrimenti sarebbe davvero uno spreco che non ci possiamo permettere.