È il Pescara calcio il vincitore della seconda edizione del premio “Sport e diritti umani”, promosso da Amnesty International Italia e Sport4Society: un riconoscimento che viene assegnato da una giuria, presieduta da Riccardo Cucchi e composta da Vittorio Di Trapani, Angelo Mangiante, Jacopo Tognon, Luca Corallini e Riccardo Noury, con il sistema della maggioranza dei voti. Menzionati anche Giorgio Chiellini, l’Inter e la Roma come altre candidature che hanno ricevuto voti.
“Per il coraggio di esprimere, con le parole e con i fatti, un messaggio profondo contro ogni discriminazione, contro il razzismo e contro la violenza, non solo nel mondo del calcio, valorizzando i principi dello sport che si fondano sulla lealtà e sul rispetto dell’avversario. Un messaggio che ricorre anche all’ironia e al sorriso in un ambito, quello del web, spesso strumentalizzato dai seminatori di odio“.
Una scelta ricaduta sul Pescara anche per la sua notevole attività online e sui social, su cui spesso i biancazzurri si sono distinti con diversi tweet diretti a contrastare i discorsi d’odio anche di propri tifosi, messi alla porta come si dovrebbe fare verso qualsiasi razzista, a prescindere dalla fede calcistica. Una lotta social alla discriminazione e al razzismo che si è distinta in tutta Italia per il suo coraggio e l’originalità, isolando e censurando davanti agli occhi di tutti chi insulta. Ricevendo anche l’apprezzamento di altri giocatori, come accaduto con Machin (oggi al Monza) lo scorso dicembre.