Sarà la Champions che si avvicina o la voglia di confermare quelle che, per un motivo, si chiamano costanti. Il Paris Saint-Germain non sbaglia (quasi) mai un big match, togliete pure la parentesi se si parla di Ligue 1. All’interno della categoria rientra la sfida con il Lione, che la classifica sia congrua oppure no e, come tale, ha avuto storia, durata, suspence, il giusto. Lasciare il sinistro al Fideo Di Maria è qualcosa che sfiora i limiti dell’harakiri come dimostrato dall’1-0 parigino in avvio, il raddoppio di Mbappé e soprattutto l’incatalogabile autorete di Marçal (flipper innescato e 3-0 ad inizio secondo tempo) hanno messo la museruola alla partita, l’OL ha provato a rientrare (2-3 con Terrier feat. Navas e Dembélé) prima del poker di un Cavani redivivo, rimasto al Parco dei Principi nonostante tutto e capace di graffiare ancora, eccome. Sarà l’aria della Champions, di fatto questo PSG sembra pronto a giocarsi la (solita) parte decisiva della stagione, lo stesso non si può dire per l’OL, già in odor di Juventus e reduce da una serie di prestazioni (più che di risultati) molto al di sotto dello standard: l’allerta, per Garcia, è già attiva.
L’OM HA FATTO 13 – Sulla carta quella contro il Tolosa, lanterne rouge del campionato, doveva essere qualcosa più di una formalità, a togliere rischi non calcolati regalando il successo pieno all’OM c’ha pensato Dimitri Payet, se mai ce ne fosse bisogno, il volto dell’anima marsigliese. Un destro trademark sotto la traversa di Reynet, un 1-0 che equivale al decimo successo nelle ultime tredici partite, periodo in cui non è arrivato alcuno stop. Sembra essere questo lato, la solidità, il più affidabile e veritiero per valutare l’OM, in un turno che ha permesso alla squadra di Villas-Boas di allungare sulla terza e soprattutto sul quarto posto, una sorta di effetto camomilla su una piazza che ha una voglia matta di tornare ad ascoltare il motivetto Champions di cui sopra.
BAGARRE E PAURA – Dietro si può tranquillamente abusare del termine bagarre. Il primo Rennes dell’era post Letang finisce per impantanarsi, tra pali e traverse, nel derby bretone contro il Brest, un pari che riduce ad un solo punto il vantaggio nei confronti di un Lille ritrovato, protagonista con un 2-0 in serenità firmato dal solito Osimhen oltre che da Renato Sanches nell’anticipo di Angers. A fari spenti continua a veleggiare ai confini dell’Europa anche il Montpellier, la griffe di Delort tiene la Paillade con un occhio aperto a sogni di grandeur e allo stesso tempo affonda una volta di più il Saint-Etienne, alla settima sconfitta nelle ultime otto di campionato e lontano appena quattro punti dal terzultimo posto.
TANDEM DA RIMONTA – Una zona, quella più calda della classifica, che il Monaco conosce e ha conosciuto piuttosto bene per larghi tratti delle ultime annate, prima di cambiare ritmo e rotta. Il merito, numeri alla mano, è della coppia d’attacco composta da Ben Yedder e Slimani, un lusso in termini di gol, assist e affiatamento per buona parte della Ligue 1. Alla Licorne contro il pericolante Amiens, c’hanno pensato (ancora una volta) loro due a tirare fuori dai guai i monegaschi, sotto in avvio con il gol di Guirassy. Sotto fino al minuto 85, il Monaco ha saputo ribaltarla fino al 2-1 finale, riportandosi in piena linea di galleggiamento per tornare ad avere passaporto europeo: un obiettivo, quello del quarto posto, lontano cinque punti.
Ligue 1, 24a giornata:
Angers-Lille 0-2 (14′ Osimhen, 75′ R. Sanches)
Marsiglia-Tolosa 1-0 (51′ Payet)
Digione-Nantes 3-3 (15′ Mavididi, 20′ Simon – N, 24′ Tavares, 34′ aut. Alphonse – N, 89′ Mavididi, 90′ Girotto – N)
Metz-Bordeaux 1-2 (2′ Niane – M, 51′ Basic, 84′ Oudin)
Rennes-Brest 0-0
Nizza-Nimes 1-3 (6′ Maurice – NIZ, 43′ Landre, 53′ Philippoteaux, 90′ Kone)
Amiens-Monaco 1-2 (9′ Guirassy – A, 85′ Ben Yedder, 90′ Slimani)
Montpellier-Saint-Etienne 1-0 (25′ Delort)
Strasburgo-Reims 3-0 (50′ Djiku, 82′ Waris, 90′ rig. Lala)
Paris Saint-Germain-Lione 4-2 (22′ Di Maria, 38′ Mbappé, 47′ aut. Marçal, 52′ Terrier (OL), 59′ Dembélé (OL), 79′ Cavani