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Oltre Ronaldo, il nulla (o quasi)

Da #AllegriOut a rimpiangerlo il passo è breve, specie dopo una sconfitta: il brutto k.o. incassato da Sarri a Napoli ha infatti fatto storcere il naso a molti tifosi che sognavano il bel gioco e che invece dovranno guardarsi le spalle fino alla fine da Inter e Lazio.

L’occasione di allungo era ghiotta con neroazzurri e biancocelesti fermati sul pari rispettivamente da Cagliari e Roma, ma la Juventus vista in campo al San Paolo è solo la lontana parente della macchina demolitrice delle passate stagioni. Il bel gioco tanto decantato dopo l’arrivo di mister Sarri non si è praticamente quasi mai visto e non basta più aggrapparsi a Cristiano Ronaldo per vincere le partite.

Il reparto che più evidenzia questa involuzione è sicuramente l’attacco e i numeri ne sono la prova impietosa: la Juventus quest’anno è solamente al quarto posto per gol fatti (dietro ad Atalanta, Lazio e Inter) e vanta soltanto dieci marcatori diversi in campionato. Guardando le ultime due stagioni Allegri batte Sarri: l’anno passato alla 21^ giornata i gol erano 43, mentre nel 2017/18 erano ben 50.

Quest’anno inoltre sono arrivate più reti dalla difesa che dal centrocampo con Pjanić e Ramsey gli unici giocatori di mezzo a timbrare il cartellino, mentre la retroguardia vanta le firme di de Ligt, Bonucci, Chiellini, Danilo e Demiral. Anche l’attacco ha steccato, eccezion fatta per il solito Cristiano Ronaldo: il portoghese infatti è sceso in campo 18 volte segnando ben 17 reti e di fatto togliendo molte castagne dal fuoco di Sarri.

Con Mandžukić prima fuori squadra e poi ceduto, la coppia Dybala-Higuaín in Serie A si è spartita il resto delle reti: i due argentini sono infatti a quota 5 gol in 19 presenze, decisamente troppo poco per una squadra che si chiama Juventus e che negli ultimi anni ha sempre fatto manbassa dei propri avversari.

Poco oltre il giro di boa del campionato i bianconeri sono così chiamati a dare l’accelerata finale: ora arrivano i mesi decisivi e Cristiano Ronaldo lo sa bene. Il resto della squadra forse no, sarà compito di Sarri infondere lo spirito giusto e chissà, magari anche quel tanto già citato bel gioco. Ma in fondo, come Allegri sa bene, contano solo i risultati.