Auguri Gigi, 42 anni da numero 1
Quarantadue anni da numero 1. Quarantadue anni di cui 25 trascorsi al centro di una porta, a difendere i pali di una squadra e i cuori di milioni di tifosi. E per Gigi Buffon questo viaggio, questa avventura, non è ancora conclusa. Un quarantaduesimo compleanno da protagonista, da giocatore vero, con l’obiettivo di continuare a stracciare altri record di una carriera che lo ha già eletto tra i più grandi di sempre, forse il più grande di sempre nel suo ruolo, senza aver ancora appeso i guantoni al chiodo. E di questo, a prescindere dal credo calcistico, possiamo tutti essere d’accordo. La sensazione che dà ogni qualvolta è chiamato a scendere in campo è che quel momento sarà sempre rimandato. Nonostante il tempo scorra inesorabilmente. Vale per tutti, per lui un po’ meno.
Buffon è di tutti. Sin dagli esordi di Parma, nel 1995, quando mamma Maria Stella seguiva le sue partite ospite a Quelli che il Calcio, quando l’euro non era nemmeno stato immaginato, quando Donnarumma non era nemmeno nella testa dei suoi genitori.
Unico, Leggenda, Supereroe. Buon compleanno, @gianluigibuffon! ⚪️⚫️
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— JuventusFC (@juventusfc) January 28, 2020
647 presenze in serie A, come Paolo Maldini, record che manco a dirlo diventerà del tutto personale allo scoccar del gettone numero 648, che lo porterà in vetta, da solo, in questa speciale classifica. 974’ minuti di imbattibilità, ovviamente record anche questo, così come i 296 clean-sheet nel nostro campionato. Qualcuno come lui? Ovviamente no. Giocatore più vincente nella storia della Juventus con 19 trofei, recordman di presenze con la Nazionale, 176 le volte in cui ha indossato la casacca più prestigiosa, quella che nel 2006 lo ha portato sul trono del mondo. Di Buffon anche il record di presenze con la fascia al braccio, ben 80 le volte in cui ha guidato la nostra Italia sin dall’ingresso in campo.
Probabilmente lascerà con il rammarico di non aver vinto il Pallone d’Oro nel 2006, ma resta ancora in piedi la possibilità di alzare al cielo il trofeo più ambito, quello che lo aveva portato a Parigi e riportato a Torino: la Champions League. La vera ossessione di Buffon, ma per quella, probabilmente, c’è ancora tempo. In fondo parliamo solo di un giovanotto di soli 42 anni. Il record di Ballotta – in campo fino a 44 anni – non è impossibile da superare per Buffon, che ci ha abituato ad imprese più ardue.
Tanti auguri, Gigi.