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Bernardeschi e Rugani, la Juventus italiana che sta fallendo

La Juventus vola in campionato e in Champions League e pare dare l’impressione che non sia assolutamente al cento per cento delle sue potenzialità: avversarie avvisate e tifosi pronti ad abbandonare le critiche dei primi mesi per tuffarsi a pieno nella fase decisiva della stagione.

Ma non è tutto oro ciò che luccica e anche nella solidità della Juventus qualcosina scricchiola: dopo l’esclusione dalla lista Champions di Emre Can a inizio anno, ora sono Federico Bernardeschi e Daniele Rugani a destare le maggiori preoccupazioni. I due azzurri infatti stanno deludendo e nelle gerarchie di Maurizio Sarri stanno scivolando sempre di più ai margini del progetto tanto da essere pronti a lasciare Torino nella finestra di mercato estiva.

Rugani è approdato alla Juventus nel 2015 per una cifra vicina ai 3 milioni e mezzo di euro all’età di soli 21 anni: il prospetto di futuro difensore della Nazionale si è messo in mostra tra le fila dell’Empoli che con una stagione impeccabile ha attirato su di sé gli occhi di mezza Europa e Marotta e Paratici si sono mossi d’anticipo bruciando la concorrenza. Bernardeschi invece veste bianconero dal 2017: i 40 milioni più bonus versati alla Fiorentina sono stati un’investimento importante per quello che doveva essere il nuovo numero dieci del calcio italiano.

Ma tra la pressione di una maglia importante e altri colpi faraonici messi a segno dalla famiglia Agnelli entrambi i giocatori hanno deluso le aspettative e questa stagione è l’emblema della loro avventura bianconera. Doveva essere l’anno di Rugani: dopo l’addio di Barzagli e l’arrivo di De Ligt, l’infortunio di Chiellini aveva spianato la strada a un buon minutaggio, ma il numero 24 ha subito il sorpasso di Demiral che lo ha relegato all’ultimo posto dei difensori.

Ci si aspettava molto anche dal 33 bianconero che con la precaria condizione fisica di Douglas Costta e Ramsey si è guadagnato più volte un posto tra i titolari che però non ha saputo tramutare con buone prestazioni. Il suo ultimo gol in campionato risale al 23 settembre 2018 e ora che Sarri ha ritrovato i suoi uomini migliori e comincia a dare qualche chances al tridente, la panchina è diventata il luogo più frequente dove vedere Bernardeschi.

270 minuti per il difensore e 928 per il trequartista senza mai convincere: le strade dei due sembrano essere sempre più lontane da Torino; quella che fino a pochi anni fa era un’importante colonia per la Nazionale si sta trasformando in un palcoscenico troppo esigente per far emergere e consacrare nuovi talenti. Peccato, perché l’Europeo sarebbe dovuto essere un ulteriore stimolo per fare bene.