Concluso da pochi giorni il decennio 2010-2019, abbiamo voluto analizzare alcuni dei più clamorosi “flop” del calcio italiano ed europeo, analizzando le storie di quei giocatori arrivati con grandi attese e, invece, rivelatesi delle enormi delusioni. Rispondendo così all’inevitabile domanda che ogni tanto ci poniamo a tempo morto o mentre si parla con gli amici: ma che fine ha fatto?
Poche trattative sono riuscite a scaldare la piazza di Napoli come quella che, nel gennaio 2012, portò all’ombra del Vesuvio uno dei giocatori di quel momento, cercato anche da grandi “big” del calcio europeo e strappato al termine di un tira e molla quasi estenuante: Eduardo Vargas. Un nome che, nei tifosi azzurri, rievoca oggi soltanto un sentimento di grande amarezza, frutto della consapevolezza che quel fantasista presentato al pubblico come uno dei grandi colpi dell’era De Laurentiis si è trasformato in una delle più clamorose sviste dell’ultimo decennio.
In quella sessione di mercato invernale, Vargas fu in assoluto uno dei protagonisti. Sia appunto per una trattativa molto difficile, ma soprattutto perché il cileno era reduce dalla straordinaria esperienza con l’Universidad de Chile, con cui aveva totalizzato 30 reti, 14 assist e tante prestazioni brillanti in 76 presenze, oltre a presentarsi come fresco vincitore e capocannoniere della Copa Sudamericana qualche settimana prima, con ben 3 gol segnati tra andata e ritorno al LDU Quito. Numeri che avevano reso quell’anno Vargas come il secondo miglior giocatore sudamericano, alle spalle di un fenomeno come Neymar e davanti a un giocatore molto rispettato come Ganso.
Per assicurarselo, il Napoli si trovò a dover battagliare, fino a riuscire a concludere l’affare per la bellezza di 16 milioni di euro, ai tempi una cifra non indifferente per un calciatore proveniente da un campionato minore come quello cileno. Era stata la massima prova di forza degli azzurri sul mercato, un colpo che De Laurentiis aveva voluto a tutti i costi anche per far sentire finalmente il peso dei partenopei negli affari del calcio europeo.
L’avventura di Vargas al Napoli, però, ha raccontato un’altra storia. In 28 presenze, sono arrivate soltanto 1 assist e 3 reti, tutte siglate nella stessa partita, contro l’AIK Stoccolma in Europa League, per quello che fu l’unico lampo in un tunnel buio e senza fine, caratterizzato da una serie di prestazioni anonime e tante attese mai rispettate.
Gli azzurri hanno provato in tutti i modi a far rialzare il giocatore, spedendolo in prestito un po’ ovunque nella speranza di rinascita: Gremio, Valencia e QPR sono state tutte le squadre in cui Vargas ha tentato di mettersi in mostra, senza però mai riuscire a trovare continuità, finendo per non essere mai riscattato. Qualche prestazione brillante arrivava dalla Nazionale, ma troppo poco per potersi imporre nel Napoli di quei tempi, che sperava di aver trovato nel cileno un possibile erede di Lavezzi.
Che fine ha fatto?
Dopo essere stato ceduto all’Hoffenheim a titolo definitivo nell’estate 2015, Edu Vargas ha vissuto un’altra esperienza piuttosto deludente in Bundesliga e, così, nel gennaio di due anni fa è passato ai messicani del Tigres UANL, in cui milita tutt’ora. Raggiunta l’età di 30 anni, il cileno ha finora totalizzato 130 presenze con 37 reti e 15 assist, riuscendo anche a mettersi in mostra con qualche buona prestazione. Ma pur sempre troppo poco per cancellare quel fantasma dietro di sé che lo ha portato in pochi mesi dal diventare uno dei giocatori più interessanti del panorama calcistico a un “flop” del nostro campionato.