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La Lazio è letale nel recupero: Immobile punisce un buon Brescia

Il 2020 si apre come si era chiuso il 2019: la Lazio vincente nel recupero e il Brescia che subisce gol nel finale; era successo a Cagliari dove i biancocelesti ribaltarono i sardi nell’extratime e a Parma nel giorno in cui Grassi riagguantò il pareggio in extremis per i ducali.

Ma se la Lazio questa stagione si dimostra essere una squadra mai doma (sono ben nove i punti conquistati nel recupero), il Brescia anche quest’oggi può recriminare tra sfortuna e mancanza di cattiveria. Perché perdere con la squadra terza in classifica e fresca vincitrice della Supercoppa Italiana ci può stare anche se ormai questo discorso si è già fatto troppe volte: c’è stato perdere infatti con Inter, Milan, Juventus e Napoli pur non sfigurando e uscendo quasi con un pizzico di rammarico per aver sfiorato un’impresa che pareva essere alla portata, ma la classifica non si fa con i complimenti ricevuti dagli avversari.

La formazione di Corini (quest’oggi squalificato e al suo posto in panchina si è seduto Lanna) per la quinta volta in questo campionato non è stata in grado di concretizzare il vantaggio iniziale e ora la classifica comincia a farsi un po’ sempre più preoccupante: a una giornata dal termine del girone d’andata girare a 14 punti può essere veramente un macigno pesante in vista del ritorno e la prossima sfida a Genova con la Sampdoria sarà un nuovo spartiacque fondamentale.

La partita viene decisa dai due uomini più attesi: Mario Balotelli e Ciro Immobile. L’attaccante bresciano sblocca la gara al 18′ aggirando Luiz Felipe e battendo Strakosha con un diagonale mancino per il suo primo centro stagionale al Rigamonti; è anche il primo gol del decennio in Serie A e l’autore è proprio lo stesso che anche dieci anni fa fu il primo marcatore degli anni 2000 in Chievo-Inter.

Il gol subito non spaventa la Lazio che a centrocampo si dimostra superiore con la tecnica di Correa (arretrato da mezzala per la squalifica di Luis Alberto) e la fisicità di Milinković-Savić; serve però un guizzo in area di Caicedo che viene steso da Cistana per procurare l’espulsione e il rigore che Immobile non sbaglia. Il Brescia rimane in dieci uomini al 42′ e di fatto per più di un tempo la Lazio avrà la superiorità numerica.

Lanna corre subito ai ripari per non ripetere la scena contro il Bologna: in quel caso Corini dopo il rosso rimediato da Dessena e in vantaggio 3-1 non cambiò immediatamente e il Brescia sparì dal campo finendo per cedere 3-4. Questa volta il tecnico decide di sacrificare Torregrossa (uscito scuro in volto) per inserire il difensore Mangraviti finendo poi per cambiare anche all’intervallo Spalek per Viviani.

Nella ripresa Simone Inzaghi prova il tutto per tutto, ma dalla panchina non ha gli innesti giusti per cambiare marcia ai suoi: ne esce così una Lazio che si affida soprattutto a delle giocate in orizzontale o a dei lanci lunghi dalla difesa. La pressione ospite aumenta gradualmente seppur il Brescia riesca sempre a difendersi senza affanni arroccandosi nel finale con il 5-3-1. Ovviamente l’inferiorità numerica si fa sentire sulle gambe dei giocatori e nel recupero arriva la beffa: lancio lungo, sponda di Caicedo e destro di Immobile che batte Joronen.

E’ tripudio per i numerosi tifosi laziali accorsi al Rigamonti (che hanno incessantemente beccato Balotelli con pesanti cori per tutta i 90 minuti): la Lazio continua la sua marcia spedita al terzo posto in classifica inanellando la nona vittoria consecutiva, mentre per il Brescia tanti applausi per il bel gioco espresso, ma anche stavolta zero punti racimolati.