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Federico Pellegrino stecca la prima del 2020. Consoliamoci con Lucia Scardoni

Il 2020 di Federico Pellegrino non è cominciato con il piede giusto. Il poliziotto aostano, specialista della prova sprint di sci nordico e vicecampione del mondo in carica, ha deluso nella prima gara del nuovo anno. Sulle nevi nostrane della Val di Fiemme, in una prova valida per la Coppa del Mondo e per il Tour de Ski, l’azzurro non è riuscito a superare i quarti di finale nonostante fosse riuscito a far registrare il secondo miglior tempo nelle qualifiche.

Una debacle determinata in gran parte dalla scelta dei materiali; gli sci poco scorrevoli infatti non gli hanno permesso di esplodere nel finale la sua classica potenza così nel rettilineo conclusivo della sua batteria dei quarti si è ritrovato terzo a 17’’ dal russo Spitsov. Non è andata bene anche a Maicol Rastelli: la scelta del corridoio sbagliato per l’attacco finale lo hanno purtroppo tagliato fuori dalla qualificazione in semifinale e il suo gesto di stizza sul traguardo ha raccontato tutta la sua amarezza dell’atleta lombardo, poiché aveva dato l’impressione di possedere tutte le carte in regola per superare il turno. La vittoria come da pronostico è andata al norvegese Johannes Klaebo, decisamente senza rivali quest’oggi: controllo della gara e tattica da dieci e lode, prestazione da applausi in attesa di vederlo tra i protagonisti domani nel gran finale sulla salita del Cermis.

L’Italia ha avuto modo di consolarsi grazie a Lucia Scardoni e al suo quinto posto nella finale femminile. La fondista veronese ha disputato una batteria iniziale eccezionale, seguendo la statunitense Diggins e terminandole dietro per soli nove centesimi. A questo si è aggiunto anche un pizzico di fortuna in semifinale dove è finita nella batteria più veloce:  questo le ha permesso di qualificarsi con il secondo miglior tempo di ripescaggio nonostante un tamponamento e un cartellino giallo. Nell’’atto conclusivo la Scardoni ha potuto solo difendersi riuscendo comunque a chiudere quinta grazie alla caduta in partenza della russa Nepryaeva. Un piazzamento importante in una disciplina che non ha regalato grandi soddisfazioni negli ultimi anni alle atlete italiane. Il successo invece è andato alla slovena Lampis, davanti alla norvegese Jacobsen e alle due statunitensi Diggins e Maubet Bjornsen.