Disegnatore ed illustratore, “Marino” conobbe grande fama grazie alle vignette pubblicate dal Guerin Sportivo sui grandi protagonisti italiani degli anni Sessanta: creò dei veri e propri tormentoni entrati nell’immaginario collettivo. Particolarmente apprezzato all’estero, meriterebbe di essere riscoperto in patria.
TOSCANO. Nato a Piombino (Livorno) nel 1923, Marino Guarguaglini è stato pubblicitario, illustratore di fiabe per l’infanzia e romanzi nonché grande umorista, dividendosi tra Torino e Bologna. Nel 1958 inventa il personaggio di Cuoricino per la rivista a fumetti “Il Monello”, tracciando poi in bianco-nero e su tavole a colori le realtà più disparate. Come ad esempio il mondo dei senzatetto milanesi, grazie a rappresentazioni al tempo stesso gustose e umoristiche ne “I Barboni”. Un lavoro che gli regala il primo premio al 13° Salone dell’Umorismo di Bordighera nel 1960. Marino raggiunge però la grande fama in qualità di vignettista sportivo (e non solo).
LA VIGNETTA. Inizia a collaborare alla storica rivista sportiva Il Guerin Sportivo durante la direzione di Bruno Slawitz. Erano tempi in cui la testata vendeva moltissime copie, diffondendosi rapidamente nel Paese. Marino rileva idealmente il testimone di principale disegnatore del “Guerino” da un altro genio del tratto: Carlin, al secolo Carlo Bergoglio. Disegnando direttamente a china, Guarguaglini crea delle autentiche caricature dei principali personaggi sportivi, dello spettacolo e della politica, dando vita a veri e propri tormentoni.
Ma il disegnatore raggiunge l’apice della popolarità grazie al calcio, argomento del quale non si intendeva minimamente. Le sue linee graffianti incontrarono i suggerimenti del conte Alberto Rognoni, editore del Guerin Sportivo. Una miscela esplosiva. Il modus operandi era il seguente: la coppia si incontrava nella sede del giornale, discuteva sui principali fatti della giornata e poi l’artista si chiudeva in ufficio per qualche ora… suscitando puntualmente lo stupore di Rognoni, perché ogni volta Marino sapeva creare autentici capolavori, tanto che alcuni divennero celeberrimi.
PERSONAGGI. Per tutti gli anni Sessanta e l’inizio del decennio successivo, Marino Guarguaglini aumentò se possibile la fama già consolidata di tanti personaggi. Mischiando talvolta le carte in tavola in modo unico. Come nel caso del periodo boom del Cagliari di Gigi Riva, ad esempio. Le gesta del cannoniere diventavano il pretesto per fantastici scambi di battute con Andrea Arrica – deus et machina della squadra scudettata nel 1970 e rappresentato come un piccolo “grillo parlante” data l’altezza non eccelsa – e addirittura Graziano Mesina, il più noto malvivente sardo. Le esilaranti vignette a sfondo alcolico su presunti amanti della bottiglia come Nereo Rocco e Nicolò Carosio, l’incalzante presidentissimo del Bologna Renato Dall’Ara, il ct Valcareggi, il patron dell’Inter Fraizzoli dipinto come uomo sempre piegato al volere della moglie, il rapporto tra Gianni Rivera e il controverso Padre Eligio… per non parlare degli uomini di punta della politica, dello spettacolo e degli scenari di attualità internazionale. Spesso e volentieri, una vignetta di Marino (nome con cui firmava sempre i suoi lavori) rappresentava il trampolino per la notorietà: in tanti spingevano per diventare protagonisti delle celebri tavole. Un’epoca d’oro per l’Italia, a 360 gradi.
LA FINE. Marino continuò a collaborare con il Guerin Sportivo fino a poco prima della prematura scomparsa avvenuta a Milano il 4 febbraio 1974. Sottolineando la maggiore considerazione dei suoi lavori al di fuori dei confini italiani, le sue collezioni hanno trovato notevole spazio all’interno di importanti rassegne all’estero. In Francia è tuttora apprezzatissimo.
Già pubblicati:
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