Lugano, una pausa tra i rimpianti
Dal nostro inviato a Lugano (CH)
Come da tradizione, nel fine settimana si è chiuso il girone d’andata della Raiffeisen Super League svizzera. Quest’anno, però, la pausa invernale sarà più corta: le 10 compagini saranno già in campo nell’ultimo fine settimana di gennaio. Subito dopo le feste, dunque, inizierà la preparazione per la ripresa, con i ticinesi che, ancora una volta, si recheranno in Spagna per lavorare a temperature più gradevoli.
Abbiamo chiesto al presidente Angelo Renzetti un commento su questa prima metà della stagione. Ecco la sua risposta: “Abbiamo la seconda miglior difesa del campionato (terza – ndr), e credo non sia un dato da sottovalutare. Però segnamo poco: anche oggi non siamo riusciti a farlo. Se devo guardare alla situazione nel suo insieme, ritengo che non siano stati raggiunti gli obiettivi prefissati. Probabilmente, vedendo quanto fatto a livello di prestazioni nelle ultime settimane, bisognava cambiare l’allenatore un po’ prima. Le seconde linee, poco utilizzate nella precedente gestione, ci hanno infatti consentito di racimolare diversi punti. Ormai è andata così: resta la soddisfazione di avere indovinato il cambio. La rosa, come vado dicendo da inizio stagione, è comunque buona. A Kiev ce la siamo giocata fino alla fine e anche oggi, con lo Young Boys, abbiamo tenuto il campo: queste sono corazzate.”
“Sulla cessione del club, non ho neppure più voglia di parlarne: il discorso sulla vendita si è fatto ormai stucchevole. Se arriveranno persone serie si prenderanno la società: ho sempre detto che non posso andare avanti per sempre. Però, non sono qua a farmi prendere in giro: questa è una cosa seria. Purtroppo, i miei interlocutori non si stanno comportando come era lecito aspettarsi. Vedremo cosa succederà.”
“Il futuro? C’è poco da ritoccare, la rosa ha dimostrato di essere competitiva e, se rimarrò al timone, credo che si potrà puntare a qualificarsi ai preliminari di Europa League. Certo, con solo il campionato da giocare, andrà sfoltita. Possiamo effettuare due operazioni: le faremo, se servono, ma tutto dipenderà delle uscite. Abbiamo dei giocatori in scadenza, altri in prestito, e le loro posizioni saranno le prime a venir prese in considerazione. Di sicuro, soldi da spendere non ne abbiamo.”
Queste, quindi, le parole del Presidente del Lugano. In campo, domenica, la squadra si è ben comportata, chiudendo tutti gli spazi e sbagliando pochissimo in difesa. Davanti, i bianconeri hanno avuto le solite difficoltà realizzative, amplificate anche dal trovarsi contro una squadra solida e fisicamente molto prestante, in tutti i reparti (e anche un po’ fallosa, come è emerso dall’analisi fatta a Fuorigioco, su TeleTicino, ieri sera).
Come ci ha però detto Seoane, a fine partita, i suoi sono arrivati in Ticino stanchi e scarichi: poteva essere quindi un’ottima occasione, per i ragazzi di Jacobacci, di fare bottino pieno, ottenendo una vittoria di prestigio.
Holender, al 73′, ha avuto tra i piedi il pallone giusto: tuttavia, non ha trovato lo specchio della porta. Purtroppo per i tifosi luganesi (anche ieri in scarso numero: poco più di 3.000, ma con 400 presenze dalla capitale), uno spartito che si suona da inizio stagione.
Tuttavia, la squadra, in queste ultime settimane, si è disimpegnata in modo soddisfacente. Come ha detto Jacobacci a fine partita, ai suoi ragazzi manca qualche punto. Di sicuro, la squadra oggi gioca con maggiore convinzione un calcio più pratico, che non disdegna la sciabola in determinate occasioni.
Poi, come diceva Celestini, il calcio ha iniziato a dare anziché togliere e basta: ci sarà forse un aspetto legato alla mentalità, nessuno lo nega. Però, quest’ultima c’entra poco quando i palloni calciati dagli avversari finiscono fuori o sul palo mentre, in altre occasioni, erano finiti in fondo al sacco.
Al di là di questo, non si può che prendere atto del fatto che, ancora una volta, il Pres ha fatto la scelta giusta. La squadra ha ricevuto la scossa necessaria; non solo, il tecnico ha saputo valorizzare alcuni elementi che il predecessore aveva messo da parte (Čovilo e Obexer, per esempio, anche se, a onor del vero, il primo aveva sofferto guai fisici a inizio stagione). Tra l’altro, contrariamente al passato, i bianconeri hanno fatto bene nonostante un’assenza pesante come quella di Sabbatini a centrocampo: non proprio un fatto secondario.
Ora, il torneo elvetico va in letargo. La ripresa vedrà l’undici ticinese in trasferta sul difficilissimo campo di San Gallo: una vera e propria prova di maturità, che andrà a testare le ambizioni di alta classifica dei bianconeri. Un risultato positivo, infatti, consentirebbe di pensare in grande: se, infatti, una tra Young Boys o Basilea dovesse vincere la Coppa svizzera, anche un quarto posto potrebbe essere importante in chiave europea. E, tra l’altro, eventuali turni preliminari si potrebbero giocare a Cornaredo. Affaire à suivre, insomma, come dicono da queste parti.