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Dopo Genoa, il flop: quanti attaccanti hanno deluso dopo il trasferimento

Nonostante anni di anonimato in classifica il Genoa ha saputo sfornare ottimi attaccanti che per motivi di bilancio ha dovuto vendere per fare le ormai famose e indispensabili plusvalenze. Giovanni Simeone, Krzysztof Piątek e Pietro Pellegri sono state le ultime punte dei rossoblu, ma una volta lasciata la città della Lanterna non hanno più ripetuto le prestazioni che gli hanno permesso di mettersi in mostra in Serie A.

Partendo dal più giovane, Pietro Pellegri ha esordito in campionato a meno di sedici anni e vanta anche il record di primo millenial a segnare un gol nei principali campionati europei e il più giovane a siglare una doppietta in Serie A. Le prestazioni strabilianti accompagnate alla giovanissima età hanno fatto scatenare fin da subito un’asta che ha ingolosito il presidente Preziosi tanto che ha deciso di vendere immediatamente il suo gioiello destinazione Monaco per una cifra vicina ai 31 milioni di euro. In Ligue 1 però Pellegri è colpito da molti problemi fisici che ne limitano il minutaggio tanto da avere a cartellino soltanto 79 minuti di gioco in un anno e mezzo con una rete messa a segno. Decisamente troppo poco per chi aveva fatto sperare di essere un assoluto crack.

Giovanni Simeone invece è sbarcato a Genoa direttamente dal River Plate e il figlio d’arte ha fin da subito stupito tutti a suon di prestazioni e di gol: i tre milioni spesi dai liguri hanno fruttato 15 reti in 41 presenze e così Preziosi non se lo fa ripetere due volte cedendolo immediatamente l’estate successiva. La Fiorentina si assicura le sue prestazioni per 18 milioni, ma l’argentino deluderà nei viola e a fine campionato i suoi centri saranno soltanto 8 con molti fischi per errori grossolani sotto porta.

Il sostituto dell’attaccante ceduto però è subito pronto, si chiama Krzysztof Piątek: un autentico sconosciuto prelevato in Polonia e capace di debuttare in Coppa Italia in estate con un poker. In mezza stagione il polacco segna 19 reti in 21 partite e fa innamorare il Milan che a gennaio sborsa 35 milioni più bonus per portare sotto il Duomo l’esultanza del pistolero divenuta celebre in Serie A. Tra i rossoneri però i gol si fermano a 14 in 35 presenze e il suo posto da titolare ultimamente sta vacillando tanto da far pensare a un ritorno in prestito al Genoa qualora arrivi Ibrahimović.

Preziosi di dimostra ancora una volta un esperto economista: scova giocatori sconosciuti, li vende nel loro momento migliore per incassare il più possibile e poi si lecca le mani quando deludono nelle nuove squadre. La classifica non sorride al grifone, ma il portafoglio di certo non piange.