Primo Piano

Think positive per Rocco Commisso

La Fiorentina ha superato il turno di Coppa Italia contro il Cittadella, avanzando agli ottavi e interrompendo la sequenza di sconfitte dell’ultimo periodo. Una piccola boccata d’ossigeno in un periodo cupo per la compagine gigliata; un malessere che ha iniziato a prendere forma dopo la sconfitta interna con la Lazio. L’espulsione di Ribery ha obbligato Montella a rivedere il suo 3-5-2 e i titolari; il successo con il Sassuolo è stata solo un’illusione di una situazione tranquilla, poi si è ripiombati nell’oscurità e in paure simili al girone di ritorno della passata stagione.

Un punto nelle ultime quattro partite di campionato, un bilancio pesante nonostante ci sia ancora un buon margine dalla terzultima posizione. La sconfitta casalinga con il Lecce difficile da mandare giù, l’infortunio di Ribery, il caso Chiesa e infine un calendario di fine 2019 tutt’altro che favorevole, tanti argomenti per riscaldare la piazza. Nonostante tutto però c’è un presidente, Rocco Commisso, che da buon americano vuole continuare a “Think positive”. Sabato la Fiesole l’ha omaggiato per il suo compleanno con un coro a inizio partita, la squadra purtroppo no, ma il progetto resta ambientato a lungo termine. Una visione proiettata al futuro in cui i piccoli ostacoli attuali sono solo una piccola parentesi. Una sensazione che si deduce forte e chiara nelle parole di Commisso oggi a Radio24: il primo pensiero è andato al Centro sportivo, poi al miglioramento dello stadio in cui trova concorde gran parte del pubblico fiorentino abituato a una struttura che necessità di una ristrutturazione notevole. “Voglio investire a Firenze, ma serve tempo” quindi c’è da aspettarsi una stagione di transizione, un approccio con Commisso pronto a farsi accettare, conoscere e a capire le logiche di Firenze e della sua politica. Intanto le prossime tre partite contro Torino, Inter e Roma saranno un duro banco di prova per tutto l’ambiente. Montella deve compiere un’impresa con i suoi ragazzi oppure il patron viola, spinto dalla rabbia della piazza, potrebbe essere obbligato a un retromarcia con conseguente restyling in panchina a gennaio.