Da giovane promessa a Maestro: la scalata di Tsitsipas
Un anno eccezionale, o meglio 372 giorni di ascesa verso la gloria: tanto è passato infatti tra il titolo Next Gen e la vittoria delle ATP Finals che ha incoronato Stefanos Tsitsipas come il Maestro 2019. Il tennista greco a Milano ha piegato Tiafoe, Rublev e de Minaur, mentre a Londra ha sbaragliato la concorrenza battendo Nadal, Federer e in finale Thiem dopo un’autentica lotta a suon di vincenti.
Attuale numero sei ATP, Tsitsipas è da molti anni considerato uno dei giovani più interessanti del panorama mondiale e finalmente è arrivata la sua consacrazione. Il titolo dello scorso anno vinto a Milano lo aveva incoronato miglior giovane del 2018, un titolo che comunque stava già stretto a uno in grado di vincere un torneo 250 ed approdare in finale nel Masters 1000 di Toronto, e nel 2019 è stato in grado di ripetersi facendo addirittura meglio. E’ stata questa la vera forza di Stefanos: nonostante la pressione di essere tra i papabili futuri numero uno del mondo, ha saputo non perdere la testa continuando ad allenarsi migliorando incredibilmente i suoi pochi punti deboli.
Il 2019 del greco è stato emblematico: ha iniziato l’anno battendo Federer in Australia e lo ha concluso facendo altrettanto a Londra; per uno chiamato forse un giorno a prendere il posto del giocatore più forte di sempre è una bella iniezione di fiducia che lo proietta sicuramente tra i favoriti per i tornei del 2020. I numeri di Tsitsipas sono impressionanti se rapportati all’età: 54 match vinti su 79 disputati, oltre il 71% dei tie-break portato a casa (dato che dimostra la forza mentale oltre che tecnica del tennista) e 560 aces messi a segno.
Il punti di forza di Tsitsipas è sicuramente il servizio, ma anche i colpi da fondo non lasciano per niente a desiderare: il diritto tirato sempre in spinta e il rovescio a una mano sono punti cardini del gioco offensivo del nuovo Maestro. Ma se la tecnica di base è una sottile linea tra i professionisti, la cosa che più lo avvicina ai Fab Three è la solidità mentale: il greco non molla mai, non si perde d’animo e soprattutto mantiene sempre la calma in ogni situazione. La finale contro Thiem ne è la prova: sotto nel primo set e bravissimo a recuperare subito, nel terzo parziale prima è scappato e poi si è visto riacciuffare sul più bello. Nessun problema, ci pensa Stefanos, il dio greco del tennis: testa bassa e vittoria al tie-break.
I prossimi anni avranno sicuramente il suo nome, ma non paragoniamolo a Djokovic, Nadal o Federer: sarà infatti Tsitsipas a portare avanti questo sport quando questi tre fenomeni smetteranno e ieri abbiamo avuto la prova che di certo il tennis sarà ancora una forma d’arte e che lo spettacolo è garantito. Ringraziamo gli dei greci per questo tennista: Stefanos Tsitsipas, il numero uno del tennis del futuro.