Primo Piano

L’Italia dei giovani convince tutti. Il futuro azzurro è roseo

Un’Italia così non si era mai vista. Vero, gli azzurri giocavano contro l’Armenia, non proprio una potenza del calcio mondiale. L’esagerato 9-1 finale potrebbe indurre a un facile quanto prematuro entusiasmo in vista della competizione continentale. Ma si è comunque fatta la storia: non solo per le dimensioni della vittoria ma anche per il ruolino perfetto della banda di Mancini (sempre vittoriosa nelle dieci partite del girone di qualificazione). E se si considera che l’Armenia ci aveva messo seriamente in difficoltà all’andata – anzi, oseremmo dire che è stata una delle gare in cui l’Italia ha rischiato di più – la vittoria acquisisce ancora più importanza.

Non abbiamo fatto nulla, abbiamo semplicemente dominato un girone che eravamo obbligati a vincere. Non certo a stravincere, visto il recente passato, carico di delusione e amarezza. Adesso sarà tutta un’altra musica: se vogliamo essere protagonisti all’Europeo occorrerà insistere sì su questo gioco, ma attuarlo di fronte ad avversari più temibili e blasonati della Bosnia, Grecia o Armenia di turno. Partiamo da testa di serie ma in seconda – se non terza – fascia. Davanti a noi ci sono Nazionali rodate, zeppe di calciatori che hanno esperienza internazionale da vendere. Si dice che l’Europeo sia più difficile del Mondiale proprio per questo, ed è senza dubbio vero.

Ma il futuro azzurro è roseo. Mancini ha l’imbarazzo della scelta, anzi dovrà fare tagli dolorosi per quello che si è visto in questo girone di qualificazione. Ci sono tanti giocatori, come ha rimarcato il tecnico, che meriterebbero di essere portati in giro per l’Europa – visto che sarà un torneo “itinerante”. Sembrava che con la chiusura del ciclo passato ci potessero essere enormi difficoltà. Invece il commissario tecnico ha saputo gestire un gruppo di calciatori assortito e molto numeroso. Fa specie vedere tanti under 23 in questa Italia, i protagonisti di oggi possono diventare i protagonisti del domani. Zaniolo non è più una sorpresa e sembra aver trovato la sua collocazione nei tre d’attacco; Barella e Tonali, nonostante la giovane età e l’esperienza internazionale risicata, dimostrano di bruciare le tappe; Chiesa e Orsolini possono diventare devastanti sulle fasce. Senza considerare Donnarumma, classe ’99 ma quasi un veterano.

Mancini ha in mano una possibile fuoriserie. Magari non sarà pronta per questi Europei, perché c’è da colmare il gap contro le altre formazioni e dipenderà molto dal sorteggio, che ci potrebbe affibbiare avversari scomodi. Ma abbiamo un enorme vantaggio, quello di avere poco da perdere con calciatori che possono soltanto migliorare. Per l’Italia il futuro è già adesso.