Fonseca gongola, e si gode il terzo posto. Ma anche un mediano inaspettato
L’undicesimo turno di Campionato in Serie A si è aperto nel pomeriggio di sabato con l’ex “derby del Sole” tra Roma e Napoli, in casa dei Capitolini; a sorridere al fischio finale sono i giallorossi di Paulo Fonseca, vittoriosi 2-1 grazie ai centri di Nicolò Zaniolo e Jordan Veretout con Milik ad alimentare il vano tentativo di rimonta finale dei partenopei.
In copertina finisce quindi un Roma bella, determinata, fortunata e sfortunata in alcuni episodi, a tratti in difficoltà nei confronti della rabbiosa reazione del Napoli. Tante e diverse le fasi di gioco che hanno contraddistinto l’incontro tra Roma e Napoli, ma dovendo racchiudere il successo dei giallorossi in una sola parola non si può che utilizzare questa: meritato.
Meritato il successo di una squadra che nelle ultime settimane, nonostante le difficoltà dovute alla transizione ai dettami del nuovo tecnico e la letterale ecatombe di infortuni che si sta verificando a Trigoria, sta riuscendo a dare continuità alle proprie prestazioni in Campionato come testimoniano i 9 punti arrivati negli ultimi 7 giorni. Meritato il successo di una squadra che deve forse ancora migliorare nella gestione di alcuni momenti della gara, ma d’altronde nemmeno la Juventus di Maurizio Sarri e l’Inter di Antonio Conte hanno mancato di portare a casa partite giocate in maniera non del tutto convincente.
Oltre a Zaniolo, che in barba a qualche critica (anche illustre) arrivata nelle ultime settimane si sta finalmente (ri)prendendo sulle spalle la Roma confermandosi come uno dei talenti più cristallini tra gli Azzurrini della nidiata attuale, la Roma può contare anche su un Pastore finalmente ritrovato; nella folta batteria di trequartisti a disposizione di Fonseca, inoltre, arrivano finalmente segnali positivi anche da Justin Kluivert, mentre bisogna tenere di conto anche il recupero dagli infortuni di Diego Perotti e Cengiz Ünder.
Da qui a qualche settimana quindi Fonseca si troverà quindi a dover gestire un piacevole “problema di abbondanza” (senza ancora poter contare su Lorenzo Pellegrini); lo stesso non può decisamente dirsi per la mediana dove a causa degli infortuni di Cristante e Diawara, per usare un eufemismo, ha gli uomini contati. Proprio però in questa emergenza, Paulo Fonseca potrebbe aver trovato un brillantissimo mediano: Gianluca Mancini.
Posizionato accanto a Veretout in un ruolo per lui inedito, l’ex-difensore dell’Atalanta ha fornito una prestazione a dir poco straripante da schermo davanti alla difesa, permettendo a Veretout di alzarsi di qualche metro disegnando in fase di attacco una sorta di 4-1-4-1 per i giallorossi. Corsa, senso della posizione, aggressività e, per lo stupore dei più critici, anche brillanti geometrie: suo il lancio a pescare Spinazzola in occasione della rete di Zaniolo, con una precisione tale da far immaginare a più di qualcuno in tribuna che l’invenzione fosse di Jordan Veretout. Sue anche un paio di altre brillanti verticalizzazioni che impongono quindi di rimuovergli l’etichetta di mediano di sola quantità; una interpretazione del ruolo “alla De Rossi” condita con ferocia di scuola atalantina quella dell’ex-difensore nerazzurro, accompagnato dai sentiti applausi dell’Olimpico conquistati dalla dedizione del centrale azzurro. Una crescendo rossininano quello di Mancini che, stante l’esponenziale crescita fatta registrare anche da Chris Smalling, può forse convincere Fonseca che la soluzione all’emergenza/problema mediana non necessita di soluzioni da raschiare a parametro zero sul mercato degli svincolati né tanto meno dei cosiddetti “affari” di gennaio, ma al contrario e in maniera inaspettata è già pronta e fatta in casa.