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Il Granada guarda tutti dall’alto. La neopromossa terribile non vuole smettere di sognare

Storicamente la Liga è uno dei campionati che riserva meno sorprese. Basta scorrere l’albo d’oro per rendersene conto: sono solamente nove le squadre che possono forgiarsi del titolo di Campione di Spagna e tra queste, naturalmente, la parte del leone la fanno Real Madrid (33) e Barcellona (26). Anche negli ultimi anni questo dato è stato confermato: solo l’Atlético Madrid (nel 2013/14) e il Valencia (nel 2003/04) sono riuscite a scalzare le due signore del calcio spagnolo.

Perciò è normale meravigliarsi quando in testa alla classifica non troviamo le solite note. Certamente dieci partite giocate non sono sufficienti e le distanze sono cortissime (sette squadre in tre punti). In più manca all’appello proprio l’incontro più atteso, il Clasico (rimandato a dicembre a causa degli scontri in Catalogna) che avrebbe potuto regalare la leadership a una delle due contendenti. Ma ad oggi le cose stanno così. Il Granada neopromosso primeggia su tutti, forte dei 20 punti conquistati finora. Un primato che resiste, nonostante la concorrenza sia sempre più viva.

La formazione allenata da Diego Martínez – il tecnico più giovane della Liga, lo scorso anno alla guida dell’altra neopromossa, l’Osasuna – non ha patito lo scotto della promozione. E per questo motivo non è un caso che si trovi là in cima. Ma quali sono le ragioni del successo della formazione andalusa? Intanto la solidità difensiva: nelle gare fin qui disputate il Granada ha subito sì dieci reti, ma otto di queste in solamente due incontri (contro Villarreal e Real). Merito di una linea difensiva accorta, ma anche della sicurezza del suo portiere, il portoghese Rui Silva.

Agli andalusi viene riconosciuta una forte capacità di adattarsi alle situazioni che si vengono a creare. Il Granada ha già conquistato scalpi importanti, su tutti quello dei campioni in carica del Barcellona. E lo ha fatto cambiando pelle, come un camaleonte che muta in base all’ambiente circostante. L’idea di scegliere una rosa giovane con qualche elemento di esperienza sta dando i suoi frutti: giocatori come Germán, debuttante in Liga a 32 anni, o come Soldado, intramontabile bomber classe ’85, rappresentano un valore aggiunto. Senza dimenticare l’ex (e poco rimpianto) romanista Gonalons, che a trent’anni sta provando a rilanciare la propria carriera.

Chissà, probabilmente sarà un primato destinato a finire. Ma il Granada vuole continuare a sognare in grande.