Semplicemente ingiocabile. Il verdetto del Classique è tanto evidente, quanto impietoso, e lo è soprattutto per il resto della Ligue 1. Quattro a zero al Marsiglia, in un tempo solo, e Paris Saint-Germain sempre più padrone di un torneo in cui, già a fine ottobre, tutto sembra essere aperto, ad eccezione della lotta per il primo posto. Un’impressionante dimostrazione di forza, uno show che ha in copertina due volti, più uno alla regia. Mauro Icardi e Kylian Mbappé hanno scherzato la difesa dell’OM, con una doppietta a testa hanno reso il secondo tempo una pura formalità, il tutto sotto la direzione del Fideo Di Maria, sempre più deus ex machina (suoi i due assist per Mbappé) di una squadra che sembra salire di colpi ogni volta che l’ostacolo si alza. Impressiona, numeri alla mano, il rendimento di Icardi, protagonista di un ottobre da record: cinque presenze complessive, tre in Ligue 1 e due in Champions, sette gol realizzati, quattro in Ligue 1 e tre in Champions, cifre da capogiro che si uniscono a dichiarazioni di amore verso la città, la piazza e soprattutto i compagni (“non ho mai giocato in una squadra così forte nella mia carriera”). Il poker del posticipo è valso al PSG l’allungo a +8 sul secondo posto, a poco più di un terzo del cammino in campionato, una distanza che rischia di copincollare lo straordinario avvio della passata stagione e di deprimere ogni parvenza di opposizione. A tal proposito, il Parco dei Principi segna comunque un colpo durissimo per il Marsiglia, mai veramente in partita in quella che, classifica alla mano, si presentava come un’occasione utile per guadagnare fiducia e soprattutto accorciare su chi sta davanti: missione fallita e Villas-Boas sotto la lente d’ingrandimento.
Dalla Champions alla… zona Champions, nel giro di pochi giorni. Il primo punto europeo conquistato con l’1-1 last second contro il Valencia ha regalato fiducia al Lille, che al Pierre Mauroy hanno ridimensionato il Bordeaux targato Paulo Sousa: André nel primo tempo, Yazici e Remy nel secondo, più che sufficiente per fissare il punteggio sul 3-0 e agganciare la terza piazza, ad un solo punto di distanza da un Nantes in netta frenata, reduce da due stop consecutivi, l’ultimo, alle Beaujoire, contro il Monaco. Proprio la squadra guidata da Leonardo Jardim guida, in questo momento, l’ipotetico power ranking della Ligue 1, PSG escluso. In fiducia, con tecnica in quantità e in grado di contare sulla coppia gol meglio assortita del torneo, quella composta da Islam Slimani e Wissam Ben Yedder. Due che, con il loro arrivo a fine mercato, hanno ridisegnato l’assetto dei monegaschi, rifacendo il look all’intera prima linea, con l’algerino ex Leicester che guida la classifica degli assist, già sette, ed il bomber ex Siviglia che guarda tutti dall’alto in quella dei marcatori, con nove gol realizzati in altrettante partite ed una media che è molto più che semplice da ottenere. Grazie, proprio, al timbro di Ben Yedder, il Monaco ha infilato la quarta vittoria nelle ultime cinque uscite, la seconda consecutiva dopo il 3-2 interno sul Rennes, abbastanza per tornare a credere nell’approdo in zona Europa, il vero, grande, obiettivo per chi è reduce da una stagione senza coppe.
L’Europa, la Champions League nello specifico, è l’habitat naturale del Lione (parole e musica di JMA, al secolo Jean-Michel Aulas, molto più di un presidente per l’OL), capace di interrompere un digiuno di vittorie che, in campionato, durava dal 16 agosto scorso. Otto partite senza vincere, un solo successo nelle ultime undici contando anche la Champions (e il 2-0 di Lipsia), in mezzo un cambio di allenatore che ha portato al timone Rudi Garcia, alla prima vittoria nella nuova piazza. Proprio l’ex romanista, alla terza uscita in una settimana dopo il pari contro il Digione e il k.o. di Lisbona contro il Benfica, ha cambiato per la terza volta il capitano, con la fascia finita al braccio di Memphis Depay, evidentemente galvanizzato dall’investitura tanto da risultare senza discussioni il man of the match grazie allo slalom gigante che ha regalato il vantaggio sul Metz poco prima della mezz’ora ed al fallo subito che è valso il rigore, poi trasformato da Dembélé, cinque minuti più tardi. La sensazione di un primo mattone posato la risalita dell’OL è evidente, la continuità deve rimanere l’obiettivo di un gruppo cui non manca niente per riconnettersi su posizioni più consone di classifica.
Mentre continua la favola della matricola Brest, alla terza vittoria consecutiva senza subire gol (2-0 interno sul Digione), e non sembra mostrare segni di cedimento la tenuta difensiva del sorprendente Reims (appena quattro gol subiti nelle prime undici giornate dopo lo 0-0 contro il Nîmes), va sottolineata la crisi di risultati oltre che di gioco del Nizza. Un solo punto raccolto nelle ultime cinque giornate sono bottino troppo misero per la squadra guidata da Patrick Vieira, la striscia di tre sconfitte consecutive, ultima quella di misura, alla Meinau, contro lo Strasburgo, ha allontanato in maniera considerevole la zona da sogno, avvicinando pericolosamente quella degli incubi. Aiglons che hanno disimparato a volare, urge un cambio di rotta, a cominciare proprio dalla sfida alla miglior difesa di Francia, quella del Reims, in programma il prossimo weekend.