Se questo Liverpool potrà essere considerato negli annali come uno dei più forti della propria storia, soltanto il futuro potrà stabilirlo. Quello che però è già sicuro è che la squadra di Klopp già da tempo ha fatto breccia nel cuore dei propri tifosi grazie alla devastante crescita negli ultimi due anni, riuscendo a rinascere dopo anni di delusioni e amarezza per diventare uno dei club più vincenti nel mondo. I Reds si stanno avvicinando sempre di più al prototipo della squadra perfetta: insuperabile in difesa, travolgente in attacco e spettacolare nel proprio gioco.
D’altro canto, se una squadra esce delusa da un pareggio in casa di un’altra, prestigiosa “big” come il Manchester United, nell’ostico Old Trafford, allora è evidente che siamo di fronte a una potenza impossibile da saziare. Un aspetto che la fa assomigliare così tanto al proprio allenatore, che in carriera non ha mai smesso di lavorare per migliorarsi e trovare sempre una motivazione in più. E questa attenzione maniacale ha portato inevitabilmente i Reds, nella stessa stagione, a vincere la Champions League e a ottenere un secondo posto in Premier League con un record di punti, per poi ritrovarsi in vetta al campionato dopo dieci giornate con sei punti di vantaggio sul Manchester City la stagione successiva.
Ma, d’altro canto, i numeri parlano di una squadra che, nelle ultime 48 partite, ha sfiorato la perfezione: su 144 punti disponibili in campionato, il Liverpool ne è riuscito a conquistare 125. I restanti 19, persi per strada tra qualche, sporadica disfatta, sono l’unica distanza dal punteggio pieno che farebbe dei Reds una macchina da vittorie. E la crescita generale di una squadra ormai completa in tutti i reparti potrebbe portare Klopp e i suoi giocatori a continuare su questi ritmi spaventosi, con un obiettivo ben chiaro in testa: provare a riportare ad “Anfield” quella Premier League che manca ormai da decenni.