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ANOC Beach Games 2019, c’è un’Italia che vince. E tanta Italia che lo ignora

Si sa, l’Evento per eccellenza dello sport è rappresentato dai Giochi Olimpici, dove atleti di diverse discipline si confrontano in uno stesso luogo per un periodo temporale di una quindicina di giorni. Diverse discipline ma non proprio tutte tutte le discipline sportive riconosciute dal CIO, Comitato Internazionale Olimpico. Per un mero motivo logistico, infatti non tutti gli sport possono partecipare alle Olimpiadi (anche se sarebbe una figata seguire contemporaneamente una partita di pallacanestro e un turno di freccette, tanto per fare un esempio).

E allora l’ANOC, acronimo inglese dell’Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali, con la benedizione del CIO, da qualche tempo a questa parte organizza manifestazioni alle quali partecipano anche alcune delle discipline escluse dalle Olimpiadi. Una di queste riguardano i cosiddetti “sport da spiaggia” che tanti atleti e tanti appassionati stanno raccogliendo negli ultimi anni. La data storica è stata il 30 ottobre 2015, quando l’assemblea dell’ANOC stabilì che San Diego avrebbe ospitato dal 12 al 17 ottobre 2019 i primi storici Giochi Mondiali degli sport da spiaggia.

Una prima edizione che effettivamente si è disputata la scorsa settimana, ma non sulle assolate spiagge della California. Bensì nel caldo umido di Doha, Qatar, sede d’emergenza dopo che San Diego aveva alzato bandiera bianca causa la mancanza di finanziamenti privati. Ed è stata una prima edizione dove l’Italia si è fatta valere alla grande.

Terzo posto nel medagliere, con quattro ori, un argento e un bronzo con solo Spagna e Brasile che hanno fatto meglio. Quattro titoli, quattro discipline e cinque volti. Quello del portabandiera della spedizione, Massimiliano Piffaretti, oro nel wakeboard (una sorta di sintesi tra lo sci nautico e lo snowboard). Quello di Marcello Guidi, primo nella 5 km di nuoto in acque libere. Quello raggiante della “nostra” (appuntamento con lei su “questi schermi” tra pochi giorni) Francesca Indelicato, che nel Beach Wrestling categoria 60 kg si è confermata incontrastata Queen of Sand, con un titolo che fa il paio con l’oro e l’argento dei Mondiali 2017 e 2018. E infine quelli altrettanto meravigliosi di Flaminia Daina e Nicole Nobile, campionesse nel doppio del Beach Tennis.

Senza dimenticare l’argento di Alice Virag nel wakeboard femminile e il bronzo di Alessandro Massara nello skateboarding. Medaglie che rendono orgogliosi tutti gli appassionati di sport italiani. Almeno, quelli che sapevano dell’esistenza della competizione e che hanno seguito gli ANOC Beach Games 2019.

Già, perché dispiace segnalare come purtroppo a livello mediatico questi successi sono passati, nella maggior parte dei casi, in cavalleria. Passaggi televisivi delle gare? Zero. Servizi televisivi di sintesi? Uno, forse due. Articoli? Si contano sulle punte delle dita.

Davvero un peccato che gli splendidi ANOC Beach Games 2019 disputati dall’Italia abbiano subito la scure del silenziatore automatico. Nulla da fare, siamo il Belpaese. Ma dal punto di vista della cultura sportiva, stendiamo un velo pietoso.