76° Open d’Italia, vince Bernd Wiesberger, ottima prova di Francesco Laporta
Davanti a circa 8.000 spettatori (29.000 in tutto l’evento), sul difficile percorso dell’Olgiata Golf Club a Roma, inaugurato nel 1961 su disegno dall’architetto inglese C. Kenneth Cotton e poi oggetto di un profondo restyling nel 2012 a cura dell’architetto americano Jim Fazio, l’austriaco Bernd Wiesberger si è aggiudicato il 76° Open d’Italia, quinto evento delle Rolex Series dell’European Tour, chiudendo con 268 colpi (66 70 67 65), ben 16 sotto il par. Ma ci sono ottime notizie anche per l’Italia.
Se, da un lato, il 34enne viennese è stato il primo della sua nazione a imporsi nell’Open italiano e ha festeggiato al meglio il suo compleanno, caduto qualche giorno fa, superando in un acceso finale l’inglese Matthew Fitzpatrick (269, -15) e lo statunitense Kurt Kitayama (272, -12) e regalandosi il secondo successo in un torneo delle Rolex Series, salendo al vertice della Race To Dubai e issandosi al 22° posto nel World Ranking, ricevendo un assegno di 1.166.660 dollari su un montepremi di 7.000.000 di dollari complessivo. Quarto posto per il trittico formato dall’inglese Andrew Johnston, dallo scozzese Robert MacIntyre e dall’austriaco Matthias Schwab (273, -11), mentre l’impresa di giornata è firmata dall’inglese Justin Rose, numero cinque mondiale e campione olimpico, che, uscito di scena per il successo nel terzo turno con un 78 (+7), ha sfoggiato un fantastico 64 (-7) nell’ultimo giro, salendo dal 51esimo al 15esimo posto finale con 277 (-7).
Queste le dichiarazioni del vincitore: “Vincere l’Open d’Italia e il secondo torneo in carriera delle Rolex Series European Tour è una grande soddisfazione. Sono davvero felice, anche per aver avvicinato la top 20 mondiale ed essere salito al vertice della Race to Dubai. Ringrazio il Comitato Organizzatore e i greenkeepers per aver preparato un campo davvero incredibile. Non vedo l’ora di tornare l’anno prossimo in Italia per difendere il titolo”.
Come detto prima, anche gli italiani hanno fatto una buonissima figura, con il pugliese Francesco Laporta che ha festeggiato il suo 29esimo compleanno chiudendo una splendida rimonta con il settimo posto con 275 (-9), mentre il 30enne romano Andrea Pavan, beniamino del pubblico, è stato sempre nelle prime posizioni ed è rimasto in corsa per il titolo fino alla settima buca dell’ultimo turno quando, a tre colpi dal leader, un errore ha frenato la rincorsa e ha terminato il circuito al decimo posto con 276 (-8).
Queste le parole di Laporta a fine gara: “Mi servivano due birdie per sperare di prendere la terza posizione. Ci ho provato alle buche 17 e 18. Purtroppo non è andata come volevo. Resta comunque il mio gran torneo e una giornata fantastica dove ho espresso un ottimo golf e ho tenuto bene la pressione. A voler cercare qualcosa posso solo dire che non sono stato impeccabile con i ferri, ma ho rimediato con un putter ben caldo. Per la ‘carta’ ho anche la chance sul Challenge Tour. Manca ancora qualcosa par conquistarla, ma mi sento molto a mio agio sul campo e sono estremamente fiducioso. Da domani penserò solo a quello. Mancano ancora tre gare sul Challenge e le affronterò con la massima determinazione”.
Queste invece le dichiarazioni di Pavan: “Sono soddisfatto. Non è mai facile giocare in casa e penso di aver espresso un buon gioco pur non avendo avuto buone sensazioni dal tee. Purtroppo oggi ho sbagliato praticamente tre colpi che ho pagato carissimi, mentre tutto il resto è stato molto buono. Il giro mi ha procurato tantissime emozioni e in particolare alla buca 4 quando ho messo a segno la palla da lontano con il wedge per l’eagle. Ho cercato di lottare fino alla fine, ho effettuato un’ottima partenza, ma purtroppo non ne ho poi approfittato, anche se onestamente era molto difficile vincere. Ho apprezzato il caloroso sostegno degli spettatori, mi sono qualificato per disputare il il WGC-HSBC Champion in Cina, ho accumulato altra preziosa esperienza, vedo che il mio gioco continua a migliorare e per i problemi dal tee comincerò subito a lavorare”.
Per quanto riguarda gli altri azzurri, Nino Bertasio è salito dal 51esimo al 34esimo posto con 281 (-3) dopo un 68 (-3), mentre hanno fatto passi avanti anche Edoardo Molinari, 40esimo con 282 (-2), Guido Migliozzi e Renato Paratore, 48esimi con 283 (-1). Nel secondo giro non ha superato il taglio Francesco Molinari e insieme a lui hanno lasciato il campo dopo 36 buche anche l’irlandese Shane Lowry e gli inglesi Ian Poulter e Paul Casey.
In questa edizione dell’Open d’Italia l’organizzazione del torneo ha potuto contare sul prezioso supporto di oltre 350 volontari giunti da tutta Italia e dall’estero per vivere le emozioni del torneo a stretto contatto con i campioni e lavorare per la perfetta riuscita della manifestazione, dando supporto ai giocatori e al pubblico nel migliore dei modi. Inoltre, grazie al supporto dei maestri della PGA Italiana, sono stati tanti gli spettatori che nell’area “Prova il Golf” si sono cimentati nel primo swing o hanno approfittato dei consigli dei maestri per migliorare la propria tecnica, senza dimenticare gli oltre 2.000 bambini che, grazie all’attrezzatura US KIDS Italy e alle attività propedeutiche proposte, si sono potuti avvicinare per la prima volta al mondo del golf.
Piccola curiosità: nessun concorrente, nel quarto e ultimo giro del torneo, ha realizzato la “hole in one” alla buca 14, un par 3 di 170 metri, aggiudicandosi la splendida auto BMW M850i xD Drive Cabrio del valore di 160.600 euro messa in palio per l’occasione.