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Lugano, Celestini: “Le scelte che fai sono giuste quando vinci”

Dal nostro inviato a Lugano (CH)

Dopo la sosta per le nazionali, ritorna il campionato: a Lugano, domenica, arriva lo Zurigo. Si respira aria tranquilla sui campi d’allenamento: scherzi, sorrisi, la giusta concentrazione ma con la consapevolezza che si possa fare bene. Hanno lavorato a parte Čovilo, Črnigoj e Dalmonte che, domenica, non verranno convocati per precauzione. Al termine, mister Celestini ha parlato con i giornalisti: di seguito le sue principali dichiarazioni.

“Lo Zurigo è una squadra simile a noi: ha subito sconfitte pesanti, è vero. Però, guardando le partite, vedi una squadra che fa bene tante cose, magari sbagliando occasioni per pochi centimetri. Poi vanno sotto, e tutto cambia. Domenica, credo si parta 50 e 50. Vanno in crisi quando vanno in svantaggio: credo che sarebbe importante, per questo, segnare per primi. Sanno, infatti, che chiudendosi dietro potrebbero farci male. È vero: facciamo fatica contro le squadre che rompono anziché creare. Tuttavia, se penso alla sfida contro il Sion a Cornaredo, non è stato così. Poi è difficile trovare spazi contro squadre compatte: manca la profondità, per prima cosa, e noi siamo una squadra che predilige il gioco palla a terra. A volte il pubblico vorrebbe vederci giocare sulle fasce, mettere traversoni a centro area: ma non ho gli uomini per fare quel gioco.”

“Abbiamo ritrovato elementi importanti: Gerndt non ha segnato, ma ai compagni dà sempre la sensazione di poter fare qualcosa. Aiuta la difesa, dà profondità. Sono tutte cose che aiutano quelli che sono in campo a fare bene, che danno sicurezza ai vari reparti.”

“Vincere a Sion è stato importante: ci ha consentito di lavorare bene in queste due settimane. Abbiamo sempre creduto in ciò che facevamo: tuttavia la realtà dei risultati era pesante, e non si poteva non tenerne conto, dovevamo guardare in faccia ciò che succedeva. Ho visto però la squadra leggere bene le situazioni, e ho trovato tre giocatori che stanno sopra tutti: Baumann, Marić e Sabbatini. Il portiere cresce poco per volta, ma con costanza, dando fiducia al reparto. Marić ha dimostrato una duttilità tattica insolita per un elemento della sua età, ed è diventato un riferimento dello spogliatoio. Il capitano ha invece inanellato delle prestazioni di spessore in ruolo, quello di regista davanti alla difesa, dove non aveva mai giostrato.”

Abbiamo a questo punto chiesto al mister se la squadra ha finalmente trovato dei leader, come avevamo auspicato che accadesse dopo la sconfitta in Coppa a Losanna. Ecco cosa ci ha risposto Celestini“Dopo Basilea, ho espresso i dubbi che avevo alla squadra. E mi è piaciuta la risposta: segno che c’erano cose da sistemare. Nelle situazioni difficili sono usciti gli uomini e, forse, prima c’è mancato qualcosa, magari anche per colpa mia, non so. Di sicuro c’è che, in queste situazioni, o ti dividi o ti compatti: qua sono usciti gli uomini, e abbiamo avuto delle risposte sul campo.”

Sull’impiego dei giocatori, il tecnico dei bianconeri ha risposto così: “A Zurigo, ho messo in campo i nuovi arrivati, e abbiamo fatto benissimo. La settimana dopo, in casa con il Thun, con la stessa squadra, abbiamo giocato un’ottima partita, dov’è mancato solo il risultato. Ci sono tante indicazioni e controindicazioni a schierare i nuovi arrivati o la vecchia guardia: ma l’unica cosa che conta, nel guidizio vostro e dei tifosi, è il risultato. Se vinci, hai fatto la scelta giusta: se perdi, hai sbagliato. Puoi discutere sui perché, sulla qualità del gioco espresso: ma, alla fine, il successo o meno delle scelte dipende solo da quello.”