Under 21 – Luci e ombre dopo le trasferte in Irlanda e Armenia
Se l’Armenia avesse trovato l’1-1 al 93′ con quel meraviglioso sinistro da fuori del suo numero 11, Bichakhchyan, che si è stampato sulla traversa, probabilmente la nostra riflessione dopo il doppio impegno degli azzurrini sarebbe di gran lunga diversa. Un pareggio anche a Yerevan, dopo lo 0-0 di Dublino, avrebbe complicato di parecchio la vita alla truppa di Nicolato. Invece, per fortuna, ci ritroviamo a parlare di una vittoria, di tre punti ottenuti a fatica, ma tutto sommato meritati e pesanti per il proseguo delle qualificazioni.
Vero che l’avversario non era irresistibile, ma è altrettanto vero che questa Under 21 è evidentemente ancora un cantiere aperto, una bozza di squadra che verrà. Guardandola così, riusciamo persino a trovare alcune note positive dopo queste due trasferte: gli azzurrini hanno combattuto fisicamente, nel vero senso della parola, contro una ruvida Irlanda e hanno creato tantissime occasioni da gol in Armenia, sprecando anche l’impossibile. Ecco, questo è un aspetto sul quale dovrà lavorare Nicolato: le occasioni arrivano (e arrivarono anche a Dublino, seppure in maniera minore), ma sotto porta bisogna essere più cinici, altrimenti si rischia di gettare alle ortiche un risultato che non sarebbe mai dovuto essere in discussione. Sotto accusa, si fa per dire, i vari Pinamonti, Cutrone e Scamacca, che in oltre 180 minuti hanno realizzato un solo gol.
Discorso a parte per Kean: espulso in Irlanda pochi minuti dopo il suo ingresso in campo e inspiegabilmente nervoso, proprio come era accaduto nel match di settembre contro il Lussemburgo. Da un giocatore con le sue qualità, il CT Nicolato, e un po’ tutto l’ambiente azzurro, si aspetta di più. Sta a lui, ora, prendere consapevolezza delle proprie qualità, lavorare seriamente e ritrovare la strada giusta, senza sentirsi “arrivato” a 19 anni. È giusto puntare tanto su uno dei prospetti più forti del calcio italiano, ma non lo si può perdonare in eterno, e Nicolato da questo punto di vista è stato chiaro, sottolineando come a Kean manchi l’equilibrio e la maturità in certe situazioni. Normale che sia così a quell’età, ma lo spettro di ritrovarci dinanzi a un nuovo Balotelli o un nuovo Cassano preoccupa non poco.
Fra un mese altro doppio impegno, stavolta casalingo, contro l’Islanda (il 16 novembre) e ancora contro l’Armenia (il 19). Nicolato probabilmente si affiderà alle certezze registrate dopo queste tre prime giornate: intanto il modulo, che sarà ancora 4-3-3, con esterni bassi a tutto campo, con una mediana dai piedi buoni e con un tridente variabile nei nomi; poi gli interpreti, perché lo zoccolo duro di questa Under 21, finora, è formato da un gruppetto di giocatori praticamente sempre in campo da quando è arrivato il tecnico di Lonigo: l’interista Alessandro Bastoni, sempre più affidabile e in costante crescita, anche grazie al lavoro di Conte nell’Inter (non è un caso se la difesa degli azzurrini è ancora imbattuta dopo tre partite), il livornese Enrico Del Prato, giocatore polivalente in grado di giocare da terzino, da difensore centrale e, all’occorrenza, anche da mediano, il centrocampista del Sassuolo Manuel Locatelli, fra i migliori ieri in Armenia, e l’ascolano Gianluca Scamacca, già punto fermo dell’Under 20 e, per ora, l’unico fra gli attaccanti al quale Nicolato non ha mai rinunciato.
Per il resto, c’è ancora il cartello “lavori in corso” su questa Under, anche se il gruppo può lavorare serenamente, forte di un momentaneo secondo posto, con 7 punti raccolti dopo tre gare e con sole tre lunghezze di ritardo rispetto alla capolista Irlanda, che però ha giocato una partita in più. Per ora ci si può accontentare, in attesa di segnali di miglioramento che dovranno necessariamente arrivare già a partire dagli impegni di novembre, gli ultimi di questo 2019.