Sprechi e polveri bagnate: Svizzera a rischio esclusione da Euro 2020
La strada per Euro 2020, per la Svizzera, si fa in salita, dopo la sconfitta per 1-0 maturata a Copenhagen dalla compagine rossocrociata. Peccato, perché la prestazione dei ragazzi di Vlado Petković è stata positiva, e avrebbe meritato un esito differente. Ora, per la nazionale elvetica, diventa fondamentale la sfida di martedì a Ginevra contro l’Irlanda: la compagine britannica vanta infatti 4 lunghezze di vantaggio, ma ha giocato una partita in più, così come i danesi.
Di positivo, per la Svizzera, c’è il fatto di essere ancora padrona del proprio destino: 3 vittorie con Irlanda, Georgia e Gibilterra le consentirebbero infatti, di accedere alla massima competizione continentale per squadre nazionali.
Dicevamo dell’incontro di questo fine settimana giocato al Telia Parken dove, poche settimane fa, era andato in scena il Lugano in Europa League. La compagine elvetica è scesa in campo con grinta e caparbietà, cercando con decisione la via della porta avversaria. Xhaka al 14′ ha così colpito la traversa, mentre Mehmedi, al 34′, ha trovato l’opposizione del portiere avversario il quale, alla fine, sarà tra i migliori in campo.
Stesso copione nella ripresa, con gli svizzeri a sprecare o a esaltare le capacità di Schmeichel. All’84’, però, l’undici di Vlado ha fatto la frittata, con la retroguardia che si è aperta favorendo l’inserimento di Poulsen, che ha trovato la spazio per fulminare Sommer. Rete e 3 punti: non male, per i danesi, che hanno sofferto gli elvetici per tutta la durata dell’incontro.
Delusione, ovviamente, nel dopo partita, da parte dei protagonisti, sentiti dalla RSI. Stephan Lichtsteiner, sceso in campo con la fascia di capitano e sostituito nella ripresa dall’ex Young Boys Kevin Mbabu, così ha dichiarato: “L’Irlanda non ha vinto in Georgia, ed è importante, alla luce del calendario. Siamo delusi: abbiamo tenuto in mano l’incontro per tutta la sua durata, e fa male uscire con un pugno di mosche in mano. Ancora una volta abbiamo preso un gol negli ultimi minuti. Analizzeremo la partita, ma è chiaro che eravamo fuori posizione. Un errore pagato caro, dopo una buona prestazione dietro e tante occasioni create davanti.”
Sulla stessa lunghezza d’onda il tecnico Vlado Petković che, questa volta, aveva provato a schierare i suoi con un 3-4-3 più offensivo: “Soddisfatto per la prestazione: meritavamo qualcosa di più importante. Sul gol abbiamo sbagliato noi: la difesa doveva fare prima tre passi indietro. Purtroppo così non è andata, e ci troviamo a commentare una sconfitta. Ho fatto i complimenti alla squadra, perché ho visto una prova convincente. Credo che non tutte le partite possano andare così: però serve maggiore cinismo, per ottenere i risultati che meritiamo.”
In definitiva, parole già sentite in altre occasioni. Non a caso, infatti, dobbiamo annoverare, tra i peggiori, Embolo e Seferović, ancora una volta non in grado di lasciare il segno con la maglia rossocrociata, anche se non vanno certo tolti meriti alla prova eccezionale del portiere avversario, degno figlio d’arte, come sappiamo.
Dietro, tutto sommato, i quattro messi in campo da Vlado hanno fatto benino, ma sono stati traditi dal grosso errore di Elvedi, che ha aperto a Poulsen l’autostrada per la rete. Non sufficiente anche la prova dell’ex juventino Lichtsteiner, condizionato da un’ammonizione rimediata nei primi minuti. Kevin Mbabu, che lo ha rilevato, ha fatto meglio, spingendo e proponendosi sulla fascia.
Molto buona, a centrocampo, la prova dell’ex Young Boys Zakaria. Tanti palloni recuperati, dinamismo, voglia di proporsi: un’ottima spalla per uno Xhaka che, invece, ha perso un po’ di smalto col passare dei minuti. Mehmedi, schierato in posizione più avanzata, si è visto negare la rete da un miracolo di Schmeichel in un’occasione: in un’altra, però, c’ha messo anche del suo.
Martedì, a Ginevra, la Svizzera, nello scontro diretto contro l’Irlanda, si giocherà quindi una fetta importante del proprio futuro. Vietato sbagliare: un risultato diverso dalla vittoria sarebbe estremamente negativo per l’undici guidato da Vlado Petković. La squadra dà sempre questa sensazione d’incompiuta: a parole siamo ormai arrivati a un certo livello di competitività. Però, certe squadre, quando non riescono a vincere certe partite, perlomeno, non le perdono. La grande differenza tra le squadre di alto livello e le altre è tutta qui, in fondo, anche se non siamo certo i primi a dirlo. Tuttavia, in fondo, il calcio è una cosa semplice, dove nessuno, ormai, è in grado d’inventare cose nuove.