Il Lugano ha sconfitto l’incantesimo e, dopo quasi 3 mesi, torna alla vittoria. I ticinesi, infatti, non assaporavano i 3 punti dal mese di luglio quando, alla prima giornata, riuscirono a battere lo Zurigo al Letzigrund. Per il Sion, invece, si tratta del terzo ko consecutivo.
Si è deciso tutto nell’ultimo quarto d’ora. Al 77′, il vantaggio ticinese grazie a Vécsei, fortunato sul rimpallo e autore di una bella conclusione rasoterra. Passano 5′ e i padroni di casa trovano il pari: colpo di testa di Lenjani e sfera che si insacca, dopo aver colpito il palo ed essere carambolata sul corpo di Baumann, che aveva deviato in un primo tempo la conclusione. Quando la gara sembrava avviata a un pareggio, in pieno recupero una bella intuizione di Lovrič ha consentito ancora al centrocampista ungherese numero 17 del Lugano di calciare in porta: palla in rete, e partita finita.
Vittoria bianconera, quindi, dopo una prestazione magari meno positiva di altre che, però, si erano concluse senza ottenere la posta piena. Ancora una volta, decisiva la prestazione di Sabbatini, ancora una volta il migliore dei suoi. Tuttavia anche Bottani, entrato negli ultimi 20′ al posto di un Gerndt ancora una volta generoso, ha davvero cambiato volto alla partita. E, una volta tanto, anche l’austriaco Lovrič, per diverso tempo oggetto misterioso, oggi ha fatto meglio trovando, nel finale, il suggerimento decisivo che ha permesso a Vécsei di battere a rete, segnando il gol della vittoria.
Soddisfatto Celestini a fine partita (FC Lugano): “Sono soddisfatto per la prestazione: il calcio a volte ti prende a pesci in faccia, ma alla fine lo spirito di questo gruppo ha avuto il sopravvento. Abbiamo fatto un buon secondo tempo, siamo stati raggiunti a meno di 10′ dalla fine, ma abbiamo avuto ancora voglia di cercare la vittoria. I ragazzi non hanno mai mollato, meritavano una ricompensa per i loro sforzi.”
Ora, arriva la sosta per le nazionali. Per i ticinesi sarà l’occasione per tirare il fiato, dopo un periodo ad intensità molto elevata. L’appuntamento è ora per il 20 ottobre, quando a Cornaredo arriverà lo Zurigo. Però, per un paio di settimane almeno, la situazione sarà tranquilla, senza polemiche e senza veleni: una novità, da un paio di mesi a questa parte.
Anche Celestini ha i suoi meriti. Il tecnico bianconero non ha avuto paura di rinunciare alla difesa a tre, come già fatto in Europa League, riproponendo la retroguardia con 4 elementi e, soprattutto, il tridente offensivo. Una buona duttilità da parte sua, e un comportamento, da parte della squadra, che ha dimostrato l’attaccamento dello spogliatoio al tecnico.
Conterà molto, nel futuro prossimo, il recupero degli infortunati. Gerndt e Bottani hanno dimostrato di essere importanti per la fase offensiva, così come, a centrocampo, bisognerà dare anche qualche turno di riposo ai tre che, sinora, stanno tenendo in piedi il centrocampo della compagine ticinese.
Insomma, come nel 2017, l’Europa League ha dato nuova linfa alla squadra sottocenerina. Soprattutto si è vista una certa continuità a livello di prestazione: dopo un primo tempo timido, nella ripresa i bianconeri hanno cercato la vittoria, inseguendola sino alla fine, nonostante la rete avversaria a una manciata di minuti dalla fine.
Queste due settimane di lavoro, in tranquillità, potrebbero consentire ai ragazzi di Celestini (che avranno due partite consecutive in Ticino, dopo la sosta) di riaffacciarsi al campionato con il giusto morale, a caccia di quella vittoria casalinga che, sinora, deve ancora arrivare.