Nell’estate del 2017 l’Empoli si apprestava una vera e propria rivoluzione. La retrocessione aveva portato con sé molte scorie e la dirigenza azzurra era decisa a rinnovare quasi completamente il suo parco giocatori. L’idea era quella di costruire una squadra forte, che potesse riprendersi fin da subito quello che aveva perso. Soprattutto in attacco gli azzurri avevano bisogno di forze fresche: capitan Maccarone, Pucciarelli, Thiam e Marilungo non erano stati riconfermati e il reparto era pressoché spoglio. Il primo acquisto fu quello di Alfredo Donnarumma, giunto a parametro zero dopo la rescissione con la Salernitana; e solo dopo un mese abbondante arrivò Francesco Caputo, prelevato dalla Virtus Entella e strappato all’agguerrita concorrenza del Parma.
Donnarumma veniva da un campionato più che dignitoso, in cui aveva realizzato 13 gol e aveva contribuito alla salvezza della Salernitana. Caputo aveva fatto ancora meglio: 18 reti, che lo avevano consacrato come il terzo bomber della Serie B. Fin da subito si ebbe l’impressione che tra questi due attaccanti era scattato qualcosa di magico. Un’alchimia, una grande intesa, secondo l’opinione comune. Ma in realtà una vera e propria amicizia, dentro e fuori dal campo. Se sul rettangolo verde i due dialogavano a occhi chiusi, nella vita di tutti i giorni erano, se vogliamo, ancora più legati. E forse era proprio questo il loro segreto.
La premiata ditta Caputo-Donnarumma cominciò a segnare a raffica a cominciare dalla seconda giornata di campionato. Contro il Bari l’Empoli vinse 3-2 grazie a una rete di Donnarumma e alla doppietta di Caputo. E da lì in avanti, il loro affiatamento crebbe sempre di più. Tanto da fargli ideare un’esultanza particolare: i due empolesi mimavano la fusione di Dragon Ball, il popolare cartone animato degli anni ’90 in cui i due protagonisti, con una serie di movimenti, riuscivano a unirsi in un solo essere. Per mostrare che, quando scendevano in campo, erano una cosa sola. E alla fine della stagione i numeri parlarono chiaro: Caputo capocannoniere della B con 27 reti, Donnarumma dietro di lui a 23. Cinquanta timbri che permisero all’Empoli di tornare in A dopo appena un anno di purgatorio.
Ma a volte le belle storie si interrompono. Ed è quello che successe l’anno seguente. L’Empoli neopromosso mise sul mercato – forse troppo a cuor leggero – Donnarumma. Cellino, che aveva intenzione di riportare in alto il Brescia, non si fece scappare l’occasione e lo accolse in Lombardia. Le strade di Ciccio e Alfredo si divisero: Caputo in Serie A, a lottare per una salvezza difficile, Donnarumma in B a battagliare per la promozione. Poi sappiamo bene come siano andate a finire le cose, con Empoli e Brescia che a giugno si sono sostanzialmente “scambiate di posto” e con Caputo che è rimasto nella massima serie trasferendosi al Sassuolo.
Venerdì sera si giocherà l’anticipo Brescia-Sassuolo. Una gara importante per entrambe le squadre, reduci da due sconfitte, rispettivamente contro Napoli e Atalanta. Ma una gara dal sapore particolare anche per Ciccio e Alfredo. Due calciatori che si ritroveranno per la prima volta da avversari. Due amici che incroceranno le lame ma che, ne siamo certi, a fine partita si lasceranno andare a un abbraccio fraterno liberatorio. Qualunque sia il risultato del campo.